esistono musicisti per i quali nutro uno strano sentimento protettivo che sconfina nella gelosia, dopo essere transitato per la frenesia di possesso. sentimento malsano, sia ben chiaro, del quale umilmente mi vergogno. l’ansia di proteggere e preservare qualcosa che mio non è, denota, già di per sé, sciocchezza e stoltezza. ci ho pensato più volte e sono giunto a comprendere che in realtà proteggo l’epifania di essere giunto a loro, della discoperta della loro musica e, per tentare di giustificarmi ulteriormente, del privato e intimo godimento che traggo dall’ascolto delle loro musiche.
il difetto dunque sta tutto nel negarli come un’Iscariota, fingendo, per difendere quel mio inscindibile e privato. non sbandiererò facilmente quei pochi nomi al vento e al ludibrio di un chiunque perché ho sempre il timore di gettare pietre dei fondali a grufolatori impuri. quei nomi non sono molti e stanno comodamente sulla punta delle dita di una sola mano. oggi, dopo parecchie decine di post depositati in questo luogo, dopo parecchi dischi condivisi e opinioni gettate sulla piazza sono abbastanza nudo e al sicuro in mezzo a lettori degni e consapevoli e mi sento finalmente sereno nel confidare il nome di uno di loro.
Boubacar Traoré è giunto nella mia vita nascosto dentro una compilation varia di (cosìddetto) blues africano che acquistai più di quindici anni fa. e fu immediatamente quell’epifania di cui ho detto più sopra, quegli incontri che riconosci immediatamente imprescindibili e irreversibili. debbo aver perso quel cd ma non l’irrefrenabile desiderio di ascoltare qualsiasi cosa avesse inciso questo chitarrista e cantante maliano. e così è stato.
in tutti questi anni ho coltivato segretamente il mio orto subsahariano lasciando che la voce calda e ipnotica di Boubacar mettesse radici nell’anima della mia terra e che i vortici circolari del suo chitarrismo arassero la sabbia calda.
così, mentre attendevo (e attendo) di poterlo vedere dal vivo, l’anno scorso chiedevo notizie più precise ai ragazzi di T.P. Africa che conoscono il Mali e i suoi musicisti: Alessandro Ciaccini mi svelò l’esistenza di un film documentario di produzione francese incentrato sulle vicende del mio eroe maliano.
Je Chanterai Pour Toi è stato realizzato da Jacques Sarasin nel 2002. dopo ricerche matte e disperatissime e svariati tentativi di acquisto online sono riuscito a procurarmi una copia del film per le vie che internet concede ai pellegrini.
e sono riuscito finalmente a vedere (e rivedere) il film.
non lo racconterò e non saprei farlo neppure compiutamente: dirò solamente che ogni percezione della profonda densità dell’anima di Boubacar Traoré è stata ingigantita dalla visione del film. il suo sguardo, la sua voce e le rughe eleganti del suo volto raccontano quella bellezza inenarrabile che hanno i giusti, uomini che sarebbero in grado si salvare il mondo se solo il mondo non fosse definitivamente compromesso.
il film è pieno di luce africana dolcissima, di musiche stregate e di paesaggi stordenti. e poi volti di passaggio che ridono, guardano e raccontano: Mamadou Sangaré porge la sua voce per narrare la vicenda di Boubacar Traoré, Malick Sidibé apre il suo negozio di fotografia, Madieye Niang accompagna con le sue percussioni e Dèmba-Kane Niang mostra l’orgoglio muliebre di una griot. Ali Farka Touré, immancabile, accompagna il nostro mentre passeggiano e suonano Diarabi.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=EinV8Z3dyqk]
ho estratto dal film la title track ma essendo nel sentimento confessionale di raccontare e donare farò quello che vorrei venisse fatto a me. ecco a disposizione l’intero film (in 4 parti) in cui si narra la vicenda di un uomo africano che ha amato una donna (bellissima N.d.R.) dal nome Pierrette e che, dopo la sua scomparsa, ha deciso che avrebbe cantato per lei. il film è perlopiù in lingua francese e non è provvisto di sottotitoli, ma parla un linguaggio antico che non ha bisogno di nessuna traduzione.
dal film è stata estratta anche la colonna sonora che segue polverosamente le peregrinazioni del film. si tratta di vere e proprie registrazioni d’ambiente sul set del film con quel caotico vociare sottostante che immagino debba accompagnare qualsiasi avvenimento in terra d’Africa.
un disco prezioso (e segreto si diceva) che se ne sta eretto e integro come la statura umana di quest’uomo africano. non c’è bisogno del film per comprendere l’immenso di queste musiche fragili e forti come l’anima di Boubacar Traoré.
Boubacar Traoré Je Chanterai Pour Toi
avevo detto che si sarebbe trattato di una confessione.
dunque eccola.
Come se te l’avessi detto in tutte le lingue del mondo: GRAZIE.
Lasciamo parlare immagini, voci e musica 🙂
per i viaggiatori costretti nell’urbe occidentale questo viaggio nella luce maliana è balsamo e nettare.
e il volto ligneo di Boubacar rimette in pace con il mondo ed il genere umano che lo abita.
e poi c’è la musica.
buona visione
grazie mille per confessione e regalo. molto generoso! :))
grato e lieto di donare.
la confessione mi è costata molto e poco. ma lo ripeto, dopo lungo tempo trascorso su questo blog sono certo che chi vedrà (e ascolterà) questo film comprenderà perché lo considero prezioso, e perché è bene donaarlo (e dosarlo) con parsimonia.
buona visione anche a te
l’unico rammarico è di non avertela donata io questa gemma di musica e immagini.
confessati più spesso con gli amichetti.
un abbraccio.
ReeBee
ps
beh a pensarci qualcosa ancora per sorprenderti ce l’ho
appena torno in possesso del mio mac ti farò dono di quello che per me è un altra gemma preziosa
come per te anche per me il suo nome si trova elencato fra le dita di una sola mano
e se ne fa segreto con la moltitudine ma non con gli amici.
il suo nome è Momo Wandel.
svelato il segreto dunque!
sapevo che avrei potuto trovarlo fra le tue scartoffie, ma sono cocciuto e mi sono messo di buona lena a rintracciarlo da far mio.
inutile aggiungere che è di una bellezza struggente.
e immagino cosa possa essere per te che un poco di sabbia del Mali ce l’hai ancora nelle tasche.
dunque aspettiamo che guarisca il tuo mac e attendiamo fiduciosi l’epifania di Momo Wandel.
un abbraccio a te mio caro.
p.s.
a quando l’annuncio ufficiale di due piccoli/grandi gioielli d’Africa catturati da voi medesimi e finalmente pubblicati su supporto adeguato?
posseggo ancora quel cd prezioso di un terribile mancino, ma attendo di vederlo splendere su di una copertina adeguata.
presto presto
per te è già pronto
per il resto stiamo risolvendo le legalità del caso
mandami indirizzo postale alla mia mail e ti spedisco cosette
un abbraccio forte
reebee
all’invito non resisto e immantinente ti scrivo l’indirizzo alla tua personale mail.
un sentito grazie e spero di vederti presto
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