Chico Buarque Chico

chi è stato folgorato almeno una volta sulla via di Bahia (o di Rio, o di São Paulo, o di Recife, o di una città a piacere della nazione) sa perfettamente di essere portatore sano di una sindrome che manifesterà periodicamente i suoi sintomi per il resto dei suoi giorni. come le febbri malariche, così la passione per la Música Popular Brasileira si riaccenderà improvvisamente ogniqualvolta un degno esponente della più grande tradizione musicale appartenente ad una singola nazione (accetto contradditori) mostrerà la sua ugola o il suo violão o il seppur minimo accenno di uno di quei tanti ritmi irresistibili.

ed è per questi motivi che stavo per mettermi a raccontare del nuovo disco di Domenico Lancellotti uscito per la Coqueiro Verde con il titolo Cine Privê, e di come le nuove leve della grande tradizione brasiliana stessero onorando la tradizione dei loro genitori (per non dire dei loro nonni). Domenico (a lui piace elidere il proprio cognome di chiare origini italiane) debutta in solitaria (dopo il triplo progetto con Moreno Veloso e Alexandre Kassim) con un lavoro piacevole in lieto equilibrio fra un neo-tropicalismo educato, la samba, le sperimentazioni, le colonne sonore ’60/’70 e la canzone italiana del boom (Su di te cantata in italiano è un quantomeno ortodossa). non sarebbe rispettoso battezzare questo lavoro come disco estate: non lo sarebbe per il degno lavoro svolto da Domenico e per la qualità della musica, ma provatelo contro la calura idiota di questi giorni e converrete con me a proposito delle sue qualità rinfrescanti per corpo e anima.

ed è così che mentre stavo per raccontare di Domenico ecco giungere un nuovo disco di Caetano Veloso: ma non quello che attendevo io! bensì una favola cenerentolesca in forma di multishow dal vivo: la storia mi giungeva nuova e malgrado le delucidazioni puntuali della consorella (nella fedeltà a Caetano) SigurRos82 mi ritrovavo fra le orecchie uno strano disco in cui l’immenso Caetano in piena intimità violão e voz veniva supportato (abbellito? karaokato? doppiato per i non credenti?) da una voce sì intensa e passionata, ma praticamente inutile alla magia di Caetano di fronte al suo pubblico e armato di un canzoniere immenso. è un mio parere cattivo (me ne rendo conto) malgrado il disco sia assai più che piacevole.

ma in realtà io stavo attendendo questo Zii e Zie Ao Vivo! con Caetano accompagnato da una straordinaria Banda Cê di cui già si narrò. e quando si attende un disco come questo può accadere che quello sopra menzionato passi leggermente in secondo piano: son cose che succedono, la giovin Maria Gadù comprenderà. qui c’è il Caetano Veloso che reinventa se stesso e il suo canzoniere e lo mette a frullare nella centrifuga elettrica di tre giovinastri (questi valevoli eccomi) che lo traghettano agilmente verso il futuro prossimo venturo. chi ha assistito ad uno dei suoi live negli ultimi 3/4 anni comprende di cosa io stia parlando. in questa lussuosa versione in cd e dvd c’è puro spazio per brani nascosti dalla polvere del tempo (A voz do morto), per le perle lussureggianti della canzone brasiliana (Maria Bethânia, Irene, Trem das cores), per un omaggio da neomelodico che crea un ponte fra Michael Jackson e i Beatles (ascoltare per credere come Billie Jean che divenga Eleonor Rigby) per finire con l’ospitalità calda ed elettrica al mentore Jorge Mautner.

e a questo punto si potrebbe pure credere che la sindrome abbia trovato il suo naturale sfogo e la conseguente cura, ma chi conosce l’immensità della musica brasiliana deve attendersi sempre un colpo di scena: e questo giunge puntuale dietro il ghiaccio dei due occhi sopra ritratti.
esce in queste ore per la Biscoito Fino di Maria Bethânia il nuovo (e non so quanto atteso) disco di Chico Buarque dal semplice titolo Chico: 10 nuove canzoni dalla penna privata di un altro monumento vivente di quella tradizione musicale che produce passione e dipendenza. il disco sta suonando mentre scrivo d’impeto: la canzone nella sua forma quintessenziale in quel bilico fra samba da camera e poesia evocata da una voce essenziale.

del disco se ne parlerà più compiutamente quando avrà doppiato il capo delle dozzine (e dozzine) di ascolti. per ora mi volevo solo concedere qualche riga per raccontare una squisita faccenda personale che iniziò qualche anno addietro proprio nei commenti di questo blog. si disquisiva di lana caprina sulla presunta e superiore eccellenza di Chico rispetto a Caetano o di Caetano rispetto a Chico. il dilemma non è soluto ma cercando di spiegarsi meglio lì ho conosciuto alice e arrivati fin qui non riusciamo proprio più a derimere quella questione che ci fece conoscere. forse ad avvantaggiarsi considerevolmente ci ha pensato uno dei due contendenti dando ad una sua canzone lo stesso nome che abbiamo pensato fosse perfetto per nostra figlia.
Chico 1 Caetano 0!

Questa voce è stata pubblicata in 2011, Nina. Contrassegna il permalink.

16 risposte a Chico Buarque Chico

    • Caro Marco, bel post, complimenti. Sto arrivando con il treno della ghiaia a gioire della poesia di Chico Buarque. E quindi sto rovistando nel tuo sito. Il problema per me è sempre stata la lingua, la musica brasiliana mi è sempre piaciuta dal punto di vist astrettamente musicale. Ma se non capisci i testi è tutta un’altra cosa. Sono approdato ai testi grazie a una mia recente nuova amicizia. Ho avuto la grande fortuna di intessere una bella amicizia con una donna che conobbe bene Chico Buarque e Veloso e Maria Bethânia e João Bosco e Gilberto Gil e compagnia bella in quanto ne fu la prima promotrice in Gran Bretagna, organizzando i loro primi concerti. Era il suo lavoro, ma solo Chico la ringraziò esplicitamente perchè, a detta sua, era un vero gentiluomo. Al di là dei successi di Chico Buarque l’ho riscoperto con il brano Meo caro amigo, che ha un testo spettacolare e che sicuramente influenzò le canzoni sull’amicizia di Endrigo e Dalla, supi cari amici. Ma ne riparleremo davanti a un bicchiere di vino. Ciao ciao.

  1. SigurRos82 scrive:

    Borguez, mi riesce difficile esprimere la mia ammirazione per questo tuo post 🙂
    Sarà la nostra comune passione per la MPB e per Caetano (la più grande tradizione musicale di una singola nazione: assolutamente sì!), la scoperta di un nuovo disco di Chico, i riferimenti personali e sentimentali…tutto insomma 😉

    Comunque non sei solo tu il ‘cattivo’ della situazione: ho avuto pensieri molto simili ai tuoi ascoltando Caetano/Maria Gadù Ao Vivo…lei piacevole abbellimento, ma il fulcro resta Lui e il suo immenso canzoniere.

  2. Hana-Bi scrive:

    ragazzi che post! ^___^

  3. SigurRos82 scrive:

    Ecco chi mi ricorda la voce di Domenico Lancellotti! M Ward!

    Disco carinissimo comunque 🙂

    • borguez scrive:

      non era un concorso a premi, ma ti sei aggiudicata il primo premio di consolazione. M Ward come Domenico, ci può stare!

  4. Cherotto scrive:

    …meno male che ci sei, Borguez! muito obrigado!

  5. Cherotto scrive:

    certo Borguez ma il tuo lavoro di ‘diffusore’ delle loro opere è prezioso quanto il loro…
    e quando dico loro mi riferisco a loro:
    http://www.youtube.com/watch?v=lSOAXDkFgxM
    😉

  6. borguez scrive:

    gli ascolti del disco di Chico si stanno sovrapponendo gli uni agli altri a creare un piccolo luogo di semplicità e bellezza. poi giungono video (ufficiali) come questo a confermare il fatto che ci troviamo di fronte ad un grande uomo musicale (e poetico) del nostro tempo.

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