non tutte le primavere arabe hanno sprigionato il loro profumo di democrazia e libertà, non tutte sono sbocciate, alcune soffocate e dimenticate nel sangue, altre soverchiate dall’indifferenza malgrado i quasi 40 anni di lotta e dichiarazioni di indipendenza. la questione del Sahara Occidentale e del popolo sahrawi rappresentato dal Fronte Polisario attende dal 1976 che giunga finalmente il vento di primavera che spazzi via le violenze e le pretese del Marocco.
a gridarlo ancora più forte giunge oggi la voce più autorevole della musica sahrawi con il suo nuovo disco. Mariem Hassan costretta all’esilio spagnolo non smette di incarnare il cuore e lo spirito del proprio popolo additando al regno marocchino ed al mondo intero l’incendio che sta divampando nella capitale del Sahara Occidentale. El Aaiun Egdat (Nubenegra, 2012) significa proprio questo: El Ayun è in fiamme e vibra urgente così come tanti anni addietro Londra chiamava da un copertina dei Clash.
la voce ieratica di Mariem Hassan ammonisce dell’urgenza della rivolta, le chitarre spigolose tessono le trame, influssi melodici delle sponde del mare sabbioso rimbalzano su queste 14 canzoni infondendo inattese aperture al continente, un blues, qualche nenia, una ballata e quell’irresistibile gorgheggio battagliero delle donne sahrawi. un disco che basterebbe della sua bellezza, ma al quale l’ascoltatore occidentale potrebbe (e dovrebbe) aggiungere quel senso di consapevolezza e di fraternità che contraddistingue ogni lotta di liberazione.
Mariem Hassan El Aaiun Egdat
Disco straordinario. Mariem, Tinariwen…siamo in ottime mani 🙂