Sun Araw & M. Geddes Gengras Meet The Congos
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credo che ad aiutare la realizzazione di certi sogni inconfessabili abbia contribuito assai la rete, in concomitanza con una globalizzazione (culturale, per una volta) spinta agli estremi. è così che in questo 2012 non è inimmaginabile pensare la contiguità di una favela con uno squat londinese, la periferia di Dakar con un centro culturale tedesco: e insieme a queste vicinanze, con la rete a rendere la comunicazione immediata e sincretica, la nascita di contatti, comunicazioni, collaborazioni.
solamente così un sogno come quello di vedere Camerone Stallones (al secolo Sun Araw) raggiungere Portmore, Jamaica del sud dove ha sede il compound dei redivivi The Congos, per collaborare con loro poteva concretizzarsi. a benedire questa operazione l’etichetta RVNG Intl. con il suo progetto Frkwys: una specie di storia della musica fantasmagorica ambientata nel paesi dei balocchi dove, come in un sogno, fare incontrare artisti distanti nel tempo e nello spazio per creare quella che la stessa etichetta definisce future future music.

il numero 9 della serie Frkwys porta così il titolo Sun Araw & M. Geddes Gengras Meet The Congos  Ikon Give Thank ed esce in versione lussureggiante accompagnata da un dvd dal titolo Icon Eye girato dai registi Tony LoweSam Fleischner attorno a questo incontro e per le strade di Portmore. Sun Araw, assieme al fido compare di merende californiane M. Geddes Gengras, se ne parte da casa con alcune registrazioni di pellegrinaggi psicotici per chitarra elettrica da sottoporre al quartetto rastafariano che lo attende in Jamaica. una decina di giorni di tempo per trovare la comunione di spirito idonea per registrare 7 tracce benedette da grassi calumet di pace e da sorrisi sornioni fra i baffoni dello Stallones ed i bianchi dreads dei Congos.


le divagazioni psicotiche e reiterate a cui Sun Araw ci ha abituato (e deliziato) incontrano così un dub spappolato ed indolente deliziato dalle voci straordinarie dei componenti dei The Congos: “Congo Ashanti” Roy Johnson tenorile (e signorile), Cedric “Bongo” Myton ed il suo falsetto che è divenuto la cifra perfetta di questa storia , Watty Burnett con il suo baritono leggendario, e Kenroy “Tallash” Fyffe a fare da collante resinoso (ed odoroso) ai tre compari. la cultura rastafariana esaltata nuovamente in un delirio di delay, riverberi, sovrapposizioni e rigurgiti onirici. una giungla lisergica ed appiccicosa in cui si sprofonda con il sorriso ebete sulle labbra, una musica inaudita (future future music assai probabilmente) ed inattesa.

il tempo, come si dice qui sopra, è inafferrabile, così come lo è questo disco sgusciante, insidioso e benignamente infingardo. melassa che si appiccica ai padiglioni auricolari e scende mielosa in profondità. una delle più belle sorprese speditaci dai nostri parenti d’oltreoceano: il cugino americano sballato va ad incontrare gli zìi jamaicani e spedisce la più inattesa cartolina dal futuro lisergico posteriore. Jah Rules!

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5 risposte a Sun Araw & M. Geddes Gengras Meet The Congos
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  1. SigurRos82 scrive:

    Davvero notevole, borguez. Future future music elevata alla n 😉

  2. LYSERGICFUNK scrive:

    ….futuro lisergico posteriore?….allora mi interessa….. ; )

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