ci sono i giorni densi, quelli che non attendi e che invadono il tuo spazio senza chiedere permesso, giorni di sonno scarso che acuisce l’intuito e aguzza i sensi e li fa vibrare malgrado la voglia di indolenza. quando il gesto antico di un contadino in mezzo ad un campo fa esondare un’emozione e quel braccio alzato in segno di saluto risplende contro le alture del granoturco, quando quattro pesche nelle mani use di una vecchietta sono la più bella offerta che mi si possa fare.
altrove e invano sto cercando di comprendere inutilmente questo senso preciso di perfezione che giunge a pervadere tutto, l’istante in cui tutto trova un senso, una logica inattesa. mi forzo a semplificare e la chiamo bellezza, mi provo a definirla e l’ho già perduta. sono sorrisi, sguardi e visioni laterali, fotogrammi che rubo alle vite altrui e tagli di luce e squarci d’orizzonte. non li cerco, e non li trovo… mi paiono oltre è indiferrenti a me, ma a me tornano prima di scomparire.
è quasi spesso la musica, o più spesso un suono. altrimenti l’olfatto o il tatto. nulla di nuovo. lo so! e sto allenandomi e facendo pratica affinchè l’esercizio si perfezioni e il riconoscimeno della bellezza sopraggiunga mio malgrado, che mi renda impotente di fronte all’ineluttabile, che mi lasci frastornato, confuso e vinto, stordito, disordinato e nuovamente muto.
Ah, it’s a happy time inside my mind
When a melody does find a rhyme
Says to me I’m comin’ home to stay
Oh, Lord, home to stay
I’m comin’ home to stay
Home to stay!
e poi te ne ritorni a casa con l’esatta consapevolezza del disco che vorresti ascoltare, di ciò di cui avresti di certo bisogno e ti interroghi se puta caso la magnifica ossessione delle immagini non ti possa riservare qualche sorpresa… e improvvisamente accade di nuovo! accade che dietro quelle palpebre abbassate si materializzi ancora lo stupore della meraviglia, che l’assenza della volgarità della batteria faccia splendere la scena, che quei quattro musicisti affondati in un bianco e nero restituiscano tutta la gloria e di nuovo la bellezza! …e poi Tim Buckley!
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=MhdlVehN0gI]
Happy Time Blue Afternoon (1970)
provo a indovinare: fai il postino in campagna!
già…
ah les americains, les americains………… http://www.youtube.com/watch?v=ZSKzQGRYk0s
già… e ancora già…
il mio avatar qui a fianco è si troppo eloquente, e dovrei insabbiare il tuo commento per non bruciare un post che da molto tempo vorrei scrivere e che fatico a mettere in piedi (come quel palo…)! ma non lo farò! no di certo! piuttosto bentornato déserteur…
quella mia offerta continua ad essere valida!
a presto….
ah les americains, les americains….
“Beauty walks a razor’s edge, someday I’ll make it mine”
Bob Dylan, “Shelter From The Storm”
A proposito di americani e bellezza.
grande Tim!
strana chitarra solista!
grazie ad Hank che continua a ricordarmi come Dylan sia giunto un po’ ounque e soprattutto prima di tanti… lo sapevamo, ma fa bene rammentarlo!
la strana chitarra solista è quella di Lee Underwood che probabilmente è una delle più belle cose che potesse capitare alla musica di Buckley…
il video credo sia tratto da questo dvd appena uscito e penso che esplichi appieno quanto appena detto… e poi non posso dimenticarmelo in un disco prezioso al quale sono legato per questioni affettive nonchè anagrafiche…
Dream Letter: Live In London 1968
chiamiamola info di servizio…
ne avevo parlato qui agli inizi di Marzo ed ecco giungere il “nuovo” album di Nick Drake… l’operazione è ovviamente e consapevolmente discutibile, ma per chi come me continuerà ad amarlo ancora ed ancora senza concedersi giudizi è una buona novella!
e poi guardi e ascolti questa versione di Way To Blue e ti senti un po’ meglio…
lungi da me criticare tim buckley e ancor meno nick drake!
nel mio pc la chitarra solista risalta tantissimo, quasi troppo, su tutto.
..personalmente l’avrei preferita meno presente, ma se proprio devo fare un appunto!
effettivamente quella chitarra è abbastanza fuori controllo, ma l’audio è quello ed io non posso nulla. chiamiamole meraviglie della tecnica e teniamoci tutto il resto.
teniamoci il resto!
la voce di Tim Buckley è capace di mandarmi in quello stato di incoscenza sensoriale che spesso è paradossalmente l’unico modo per riprendere contatto con me stesso.
(non so se la frase ha senso compiuto, ma tant’è)
parli di bellezza, ma ultimamente per me solo ingiurie (l’ultimo sms?). 🙂
La chiamano confidenza… sarà!
il tuo DJset di sabato sera, caro Diego, era ingiurioso verso la tua stessa intelligenza e il tuo gusto spiccato… e ciò che è peggio è che eri tu stesso a selezionare i dischi!
naturalmente era una provocazione ed uno scherzo, naturalmente quel sms aveva a che fare con la perfidia di Chris che si univa al senso di insoddisfazione mio verso questi anni ’90… che in fondo in fondo sono sempre più fiero di essermi perso (Io negli anni ’90 non c’ero! op.cit.)!
ciò che hai scritto a proposito di Tim Buckley probabilmente non sarà sintatticamente perfetto, ma io la capisco eccome!
respect, as usual!!!
…e soprattutto mi avevi promesso La Parola Chiave!!!!
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fosse per me avrei suonato roba tipo the Pulpit rec#1 (io negli anni 90′ ero più che altro lì), ma qualcuno doveva pur ballare!
sto con te diego. anche se sei stato un po’ tròia
appunto…
qualcuno mi mandi via mail la scaletta di diego, CAZZO… 🙂
(tra parentesi, Borguez, non riesco davvero a comprendere questa inoperosa preferenza per La Parola Chiave, tipo l’unica traccia di SXM in cui non c’è Neffa a rappare…)
Innanzitutto a rappare c’è DeDa e, se permetti, vi è un po’ di orgoglio cittadino. In più mi è sempre parsa la più dancefloor, quella con più “pacca” (tu la chiameresti FOTTA) e il testo racchiude davvero tutta la poetica di ciò che fu quel progetto… trovo gli altri brani troppo contestualizzati in quel periodo, che fu certo difficile, ma è passato! e poi La Porra è oramai quantomeno scontata e fuori tempo massimo (almeno per me) e dai miei DJs preferiti esigo il massimo e lo straniamento….
una rilettura al testo non guasta…
Lascia cominciare da principio come l’ABC
sulla traccia e’ il guaglione che caccia le rime, il nome e’ DedaMD
Ti lascia li’ sopra il bit, suona sanguemistico
il gusto e’ magico, la vibra che ti do e’ vera dopa
e quindi va da se’ che -gia’ sai- come suona -e gia’ sai- che non ce n’e’
la D la E la D la A e’ di fisso dentro la faccenda
e Sangue Misto rappresenta: su vinile pure live nella jam in frista
snifsnifnef/dedom d/tifitigraff e’ il dj
ed e’ un tot che i guaglioni se ne vanno in giro
ci vediamo domani niente viaggi strani stai sicuro
stessa musta stessa fotta stesso trip
quando caccio la mia rima sopra il bit
tipo tu capisci perche’ e’ internazionale
ma chi e’ fuori resta fuori senza la Parola Chiave…
E viene su dal sottosuolo, in volo
i miei guaglioni fanno il coro
caccio solo hardcore e’ il chico con le pezze al culo
perche’ i tempi sono duri, i cani sciolti e i musi sporchi
e sotto c’e’ rovina quindi e’ meglio stare accorti
se la dopa e’ mista a T con HC senti Deda Md
dedico questa jam a tutta la mia family
ai guaglioni che mi han tirato su quando avevo 16 anni o poco piu’
E adesso caccio rime nuove di zecca
sulla traccia e’ regolare che ti spacca
vuoi controllare? Check check 1,2
quando sono in onda fisso che e’ una storia pesa
la mista e’ pronta
perche’ e’ con Sangue Misto, la ballotta dei guaglioni, i soci nel THC
facciamo su con il volume a 100
la dopa piglia bene Sangue Misto nelle vene
lascia fare come non hai fatto mai
e soprattutto statte cittu ci nnu sai
Il tipo che ha confuso, la dopa l’ha deluso
se non la senti dentro, se ne sconsiglia l’uso
conosci la ricetta, e chico a conti fatti…
Basta il micro-fono, come strumento i piatti
e quindi se gradisci percepisci il funk con la Parola Chiave…
E se sta brucia sta brucia e brucia bene cosi’
e’ dopa con SM, e’ ragga con Gopher D
nella jam coi guaglioni caccio fuoco
perche’ resta la mia zona e perche’ resta il mio gioco chico
e’ solo hip hop e piglia bene un tot
caccio rime su rime su rime dai giorni di StopStopStop
il tempo vola, 100% a cento,
niente in dolce quindi vada come vada e dopo chico Passaparola
perche’ e’ andata come e’ andata fino a qui
sulla traccia Neffa e Dj Gruff con Dedamd
quando fuori piove o sotto il sole SM sale con la Parola Chiave…
sempre e comunque RAPPRESENTA!!!
comunque, cari cagacazzi, è stata una scaletta del tutto simile alle solite. Aggiungo, e ciò fa poco onore al pubblico danzante, che con un sonic-pezzo come Youth Against Fascism la pista s’è svuotata. Ma che te lo dico a fare.
eh già…
loro preferiscono i Pearl Jam!
che se li tengano i Pearl Jam!
se li meritano i Pearl Jam!
se li meritano i Pearl Jam!
…era una digressione e un po’ una citazione!
a tutti gli altri un sentito: cari cagacazzi!
la citazione era un po’ manipolata, ma l’avevo riconosciuta! sulla stessa pagina di youtube puoi vedere uno spezzone inserito da me: del “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o non se non vengo per niente” ci ho fatto una ragione di vita!
quindi tu hai un account YouTube? e me lo tenevi nascosto?
diafolo di un cesenate!!!
trattasi di?
http://www.youtube.com/watch?v=JojVw0VsA6c Questi erano gli albori della “parola chiave….. Tutti salvi!
quanto tempo….porca miseria!
…
…
sono senza parole (chiave)…!!!
e l’intervista ai Sangue Misto al Vidia di Cesena? non sto neanche a linkarvela, mi scandalizzerei se voi non l’aveste ancora vista su youtube.