quel luglio di cui parlavo è dunque giunto.
è cominciato da Ferrara dove sono tornato a rivedere Caetano Veloso.
ho perduto il conto di quante volte io lo abbia visto e davvero poco importa. lo rivedrei stasera stessa, se solo potessi. di nuovo un palco enorme e vuoto, una sedia, una chitarra ed un microfono per sgombrare immediatamente lo spazio dal superfluo, dall’inutile. 40 e più anni di carriera, un canzoniere smisurato e un talento che pare affinarsi nel tempo gli possono permettere di presentarsi “nudo”, essenziale, senza trucchi e senza inganni. è bastante una voce, qualche parola, una mimica spontanea e la semplicità di chi sa da dove giunge. lo stretto indispensabile direi, soprattutto quando si possiedono canzoni e le si ama cantare. e quando la passione di farlo traspare immanente. canzoni proprie, canzoni altrui, canzoni vecchie, canzoni nuove.
Michelangelo Antonioni doveroso omaggio al regista e alla sua città. e poi Menino do Rio, Trilhos Urbanos e Você é Linda, Cuccuruccucu Paloma, Qualquer Coisa e Coração Vagabundo provando a citare a memoria. c’è lo spazio per rendere definitivamente assoluto classico una canzone come Sampa e per un’interpretazione davvero sentita di Terra (mai così intensa). e poi Desde Que o Samba é Samba e parole, risate, ambulanze che punteggiano in lontananza come un controcanto e un larsen improvviso e roboante che rompe il ghiaccio dell’emozione collettiva e regala un siparietto divertente e un’altra risata.
ma fra questa parata di grandes successos c’è anche lo spazio per un omaggio ad Ary Barroso. credo si intitoli Bahia Imortal il brano eseguito e invece sono certo di Na Baixa do Sapateiro e Aquarela do Brasil solo accennate per raccontare del grande vecchio della Mpb. c’è lo spazio per cantare in italiano Come Prima che Modugno scrisse nel 1958 per Tony Dallara e il tempo per omaggiare la scomparsa di un amico, che fu suo primo manager, dedicandogli La Mer di Charles Trénet. e poi un doveroso tributo al primo mezzo secolo della Bossa Nova eseguendo un brano (del quale non ricordo il titolo) “così come me lo ha insegnato Joao Gilberto!” . tanto per non dimenticare la grande umiltà e la grande riconoscenza che contraddistingue gli artisti brasiliani.
ma lo sguardo al futuro è assicurato dall’esecuzione di due brani “proprio” nuovi, come ci tiene a sottolineare lo stesso Caetano. il primo in falsetto, adagio ed etereo come solo lui osa fare. come un canto devozionale, una preghiera agli angeli. il secondo una piccola bossa irriverente, dal sapore retrò eppure moderna, un poco da malandro.
e poi è tempo di bis. Tonada de Luna Llena e Cajuína. Tigresa e O Leãozinho per poi accomiatarsi lasciando che il pubblico saluti cantando A Luz de Tieta.
Caetano pare non invecchiare. sembra incamminarsi verso un’essenza, verso la purezza di chi ha reso semplici e piccoli gli strumenti della propria arte interpretando canzoni, glorificando parole e suoni, e quel canto.
qui mi fermo perché rischio l’apologia e perché ho oramai finito parole che già scrissi e riscrissi. il tour prosegue per l’Europa. da Vienna (qui video e foto) verso il Bosforo e poi ancora Italia, Spagna e Lusitania.
ringrazio frabattista per la foto (un poco rubata) e invito chi può a non perdere l’incanto di un suo concerto.
io sto già attendo il prossimo…
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caro Borguez ciao!
sono contenta davvero che tu abbia scelto la mia foto!
a dir la verità ho appena inaugurato il cavalletto e per la prima volta ho fatto questo genere di scatti… pensa che ho capito solo a metà spettacolo che per fare foto a qualcuno sotto le luci del palco occorreva il flash!!!
… grande spettacolo davvero, una emozione unica!… e pensare che non lo conoscevo, perciò ho provato ascoltare i video su you tube ma che delusione… come dice una conoscente sentivo solo “un tono uniforme e poco vibrante di canto”… e invece che voce, che musica!!!
dal vivo è stato davvero un interprete sensibile, vario e anche molto estroverso!!!
Per me è stato anche un momento particolarmente bello perchè la prevendita era circa attorno al mio compleanno : 50 anni!!! e la mia amica di sempre, compagna di banco dalle medie, mi ha fatto per regalo di compleanno il biglietto!!! ecco dunque per una sera anche un salto indietro nel tempo di 30 anni e al suono della musica di Veloso!!!
un cordiale saluto
stefania
un cordiale saluto a stefania.
e ancora grazie per la foto.
e un poco d’invidia per tutto quel Caetano ancora da scoprire. il consiglio è di perdere tanto più tempo possibile per conoscere uno dei più grandi artisti del nostro tempo. sono un fan spudorato, se non si fosse capito!
e complimenti per i regali che ti fai, che ti fanno, che ti sai scegliere e che vuoi scegliere.
a presto, qui, lì o dove sarà!
che sia per rituale, per scaramanzia, per il piacere di chiudere i cerchi
non ce ne sarebbe il bisogno
ma ci tengo a stampigliare a lettere ben incise
che sono felice che caetano mi abbia sorpresa
molte faccende sono cominciate da un dibattito,
che meraviglia aprirne sempre nuovi capitoli!