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Archivi categoria: 2014
Boulpik
Konpa Lakay
e chissà che dopo il desert blues del Mali, il balkan beat, la congotronica, il kuduro, le primavere arabe elettroniche gli habitué dei sofà etnomusicologici non volgano le orecchie altrove; oltre l’ethio-jazz, la cumbia e la chica, fuori dalle melasse di … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
1 commento
Tracey Thorn
Molly Drake Songs
questa è la breve storia di un cerchio. meglio, di una circonferenza o più propriamente di un circolo. virtuoso, almeno per l’esistenza di chi scrive. il centro di questa figura è Nick Drake a proposito del quale non credo di … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
3 commenti
io sto con la sposa.
Alice scrive poco ma pensa molto; e pensa assai meglio di me. il suo blog ha tempi tutti suoi, quelli necessari a dire quello che merita di essere detto. per questo oggi “copio ed incollo” il suo post. e naturalmente … Continua a leggere
Pubblicato in 2014, : inmaraviglia;, alice, Kino
2 commenti
Hans Hassler
Hassler
poteva bastare l’organico di questo ensemble composto da accordion, clarinetto, clarinetto basso e percussioni (scodinzolìo ed abbondante salivazione assicurate) o semplicemente l’affidabilità di un’etichetta sublime come la Intakt; oppure anche il solo fatto di pensare che la musica folclorica svizzera … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
6 commenti
Gil Scott-Heron
Nothing New
la notizia c’è ed è che non c’è niente di nuovo. no news good news stigmatizzano dalle parti di Wall Street per godere della bonaccia che sospinge gli affari: Nothing New invece è la buona novella odierna. così recita il titolo … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
3 commenti
OY
No Problem Saloon
ci sono esploratori curiosi e instancabili che percorrono sentieri sui quali sogno anch’io di avventurarmi; avvistatori, avanguardisti, lungimiranti o semplicemente curiosi di meraviglie musicali di questo mondo. Marco Boccitto (sulle onde della RadioTre nazionale) e Corrado Antonini (dalla sua trasmissione sulla RadioDue svizzera) sono due sound trapper di cui mi fido sordamente: furono loro, l’estate scorsa, a segnalare contemporaneamente l’avvistamento di un felino mezzosangue che si muoveva fra le versi vallate svizzere e gli affollati mercati di Accra, con la sua fiera criniera e l’andatura elegante di una regina. Joy Frempong è un frutto di quella mescolanza dei figli del mondo che fa sì che un padre ghanese ed una madre svizzera possano far nascere una fanciulla proprio nel bel mezzo di quel continente che si ostina a chiudere le porte al futuro che giunge a bussare. credo sia stato endemico per lei crescere qui e pensare all’Africa, ascoltare musica occidentale e riscoprire le proprie antiche radici sonore: pensare insomma contemporaneamente in due idiomi che in lei si sono fusi ed hanno generato humus per nuovi splendidi virgulti fioriti. del primo First Box Then Walk (Creaked Records, 2010) pochi si accorsero, ma una carriera stava nascendo e i primi vagiti di hiphop infarciti di elettronica e strumenti giocattolo stavano seminando un terreno tutto da esplorare. poi la gavetta live a ritmo di festival in diversi luoghi girovagando per mezzo mondo a rodare le capacità espressive, la penna e tutto un immaginario estetico fatto di modernità ed africanità compenetrate ed indistinguibili. questo fino al 2013 in cui giunge il più maturo Kokokynaka (sempre Creaked Records) che è anche l’aleph che avvistano i due lungimiranti nominati più sopra. un miscuglio aggrovigliato di elettronica casalinga, rumorismi urbani, cantilene, invocazioni al proprio bulbo capillifero, reinterpretazioni delle origini del mondo e tanta Africa 2.0 filtrata dalle parole e dai suoni di questa sovrana popolare dal sangue misto. e allora vuoi la piccola etichetta, vuoi le difficoltà di distribuzione e vuoi certo l’effettiva qualità di questo prodotto ecco dunque giungere all’orizzonte l’immediato interessamento della più importante etichetta belga (leggi Crammed Discs), di certo la più abile a scrutare i suoni e le commistioni che giungono da oltre mediterraneo. e così che questo Kokokynaka viene inghiottito dal pesce più grosso per risputarlo rielaborato (ma neppure troppo) ed integrato da alcune versioni live ed un remix oltre ad una introduzione che fa di questo No Problem Saloon (Crammed Discs, 2014) una specie di non luogo (di nessuna problematicità), un Magic Bus oppure un Magical Mistery Tour in grado di farsi concept di un viaggio retrofuturible di un Africa in divenire. I would like to invite you to the No Problem Saloon It is just a place full of no problems Put on your dancing shoes in the No Problem Saloon prodotto e suonato assieme al sodale Lleluja-Ha, No Problem Saloon ha l’appeal del pop sintetico di questi anni del nuovo secolo. anche l’Africa è resa silicea, raccontata per sintesi o per difetto. è il pop che sognerei di ascoltare se fossi adolescente nell’anno 2014. ma io ho preso da tempo le distanze dall’adolescenza e dubito pure che le classifiche recepiranno questa elegante provocazione culturale, ma quello che è certo è che siamo di fronte ad un fiore raro e prezioso nel giardino internazionale della musica. il canto di OY si … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
8 commenti
Malawi Mouse Boys
Dirt Is Good
credo di dover riconoscenza a questi ragazzi del Malawi, credo di dovergli questo post e credo pure di essere lieto di scriverlo (in realtà ne sono certo). era il luglio del 2012 e la sorpresa di averli incontrati mi spinse … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
4 commenti
Alexander Hawkins
Song Singular
prima che la stagione si guasti irrimediabilmente, prima che giunga tutta quella luce fin oltre l’ora di cena, tutti quei fiori, quei colori, quegli odori. prima che la verzura si metta a rigoglire e gli ardori a ribollire e la … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
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Pyramid Vritra
Indra
ritengo sia buona norma volgere sempre un orecchio in direzione Los Angeles e più precisamente a quanto combinano in casa Stones Throw. da lì giungono spesso meraviglie dall’universo afroamericano dei beat più avanzati: tenendo momentaneamente da parte il decano demiurgo … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
2 commenti
Anthony Joseph
Time
assai più del crowd funding con il quale è stato sponsorizzato il progetto, la maggiori curiosità riguardo al nuovo progetto di Anthony Joseph vertevano sull’illuminata (e lieta) collaborazione/produzione con la stimatissima (Joseph non ne ha mai fatto mistero) Meshell Ndegeocello. credo fosse lecito, … Continua a leggere
Pubblicato in 2014
3 commenti