…Dorival è dispari, Dorival è pari
Dorival è terra, Dorival è mare
Dorival è Eva, Dorival è Adamo
Dorival è limatura perfetta, Dorival è limone
Dorival è la madre, Dorival è il padre
Dorival è il bracciante, che ondeggia ma non cade…
(Gilberto Gil Buda Nagô, 1991)
Dorival è musica, aggiungo io. il Brasile piange sorridendo, lieto e conscio che mai più perderà Dorival. Bahia e Rio si fermano in omaggio al grande cantore dell’anima di una nazione. potenza della musica popolare brasiliana così penetrata e permeante dentro l’esistenza di ciascun cittadino di quella nazione. Dorival Caymmi dalla voce roca e dalla chitarra di seta, Dorival di fronte al mare, Dorival amico di Jorge Amado, Dorival alla radio, Dorival che fa dondolare Carmen Miranda con quella immensa O Que É Que A Baiana Tem?
Dorival nel 1954 nella sua spiaggia di Itapoã ad annusare il mare e ad ascoltare storie di pescatori nell’incanto di luce, sabbia e sale. nascono qui otto canzoni immense per sola chitarra e voce. storie di lavoro, quotidiane, immerse nei profumi e nei colori di quella terra, e di quel mare. Canções Praieiras nasce destinato ad un sempre che non esaurisce. una modernità che continua ad esplodere nell’essenziale di queste canzoni. paiono trastulli intimi, passatempi per riempire le ore di pausa o di crepuscolo, e quasi pare di sentire il mare sciabordare in lontananza. tutta la cultura musicale antecedente rimpicciolita e lasciata essicare, adoperata per farne futuro, in lieto anticipo sulla bossa di lì a venire e seme inesauribile del patrimonio popolare che sarà.
assicuro essere questo un disco davvero imperdibile, nel gotha del mio piccolo tempio di ascolti. la rete lo fornisce qui come un pescatore generoso. lo penso piccolo eppur ostinato e costante a ritornare a farsi ascoltare, elastico come onda di mare e per sempre dondolante come una marea.
ciao Dorival!
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