…e poi ho deciso di andare a votare!

dopo meditazioni sottocutanee, contrizioni e slanci illogici, ho deciso di andare a votare!
mi permetto alcune riflessioni (utili a me per ricucire un ragionamento sfilacciato): il mio primo e più importante imprinting politico è stato mio nonno. aveva un modo tutto suo di essere politico: selvatico e sanguigno, dolce e collerico. da lui credo di aver ereditato più di un tratto somatico. per la maggior parte delle ultime tornate elettorali sono stato sospinto dalle sue ultime volontà, dai suoi racconti partigiani e da quel dito indice alzato in segno di ammonizione democratica. sono praticamente andato a votare per lui! lo rifarò!
rispetto chi propone di saltare un giro, chi vuole vendere simbolicamente il proprio voto e chi, stufo, a votare non andrà. credo di capire! credo altresì che l’espressione del voto sia una maniera di demolire le proprie inclinazioni individualistiche: tornare a mischiarsi, a contare per uno, a rappresentare nel caotico vociferare della massa! contrizione (l’ho già detto) di fronte allo scetticismo della rappresentazione democratica! sono combattuto (anche questo ho già detto), altrimenti non starei qui a scrivere.
sono rimasto sorpreso nello scoprire due blog fraterni esporsi: Luca e Diego (Kekko in realtà: con il quale sono in preoccupante accordo)! li leggo come segnali: non so di cosa, ma segnalano!
sono contrario al voto segreto! fortemente contrario! prometto sempiterna sudditanza a chi avrà il coraggio di proporre in parlamento il voto palese. e a far sì che accada! vorrei sempre sapere con chi sto parlando, vorrei poter guardare in faccia chi ho di fronte! io non ho mai avuto problemi a rispondere a chi mi domandava che cosa avessi votato: vorrei poter continuare!

voterò Sinistra e Libertà ed esprimerò tre preferenze perchè questo mi permettono di fare!
voterò per Nichi Vendola perchè parla una lingua che riconosco!

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voterò per Alessandro Bottoni perché difende tematiche che mi riguardano!

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=E6u88Ll7uGU&eurl=http%3A%2F%2Fwww.lucasartoni.com%2Fpolitica%2Fio-votero-alessandro-bottoni%2F&feature=player_embedded]

voterò per Lisa Clark perchè guarda al mondo così come io lo guardo! (non ho ancora capito se è candidata nella mia circoscrizione: lo scoprirò!)

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=nzpZLEmA-JA&eurl=http%3A%2F%2Fwww.lisaclark.eu%2F&feature=player_embedded]

mi sia perdonata la confusione espositiva, ma alberga in me. e in più l’argomento è di quelli che mi mettono a soqquadro! potrebbe succedere che mi pentirò di queste parole, dello stesso voto appena uscito dall’urna e di questa dichiarazione d’intenti della quale mi sorprendo: è già successo, involontaria e cocciuta abitudine, e succederà ancora! ma avevo bisogno di questa onestà con me stesso, un dentro/fuori che mi togliesse di dosso un senso di indeterminatezza!

p.s.
oggi avrei voluto parlare d’altro, ma tant’è, lunedì queste mie parole non avrebbero avuto molto più senso!
avrei detto di un film doloroso, dritto in faccia come un pugno: ma per fortuna alice lo ha saputo fare assai meglio!
avrei detto che stanotte a battiti verrà trasmessa una parte del concerto romano di Mulatu Astatke & The Heliocentrics (un bel souvenir per gli amici che vi parteciparono)!
ma in qualche modo l’ho detto!

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0 risposte a …e poi ho deciso di andare a votare!

  1. alice scrive:

    Mentre oggi tu scrivevi qui che voterai pensando a tuo nonno, io scrivevo proprio che voterò mio nonno. “Io voto per mio nonno. 93 anni, Alzheimer, ride sempre e scruta. È stato un campione della briscola, e della gentilezza. Io voto per Guerrino.”
    Potrebbe essere un intercalare, certo. Una frase spiritosa per coprire una non-decisione.
    Invece scelgo davvero di non essere rappresentata da nessuno che non sia “bello” come mio nonno. Scelgo di avere bisogno di altro che non è nulla di ciò che è ora. Scelgo di dare importanza ad un gesto, come lo era quello della mano a scagliare la carta dell’asso di briscola.
    Un nuovo amico oggi mi ha suggerito: “Come diceva Pasternak a proposito del suicidio di Esenin: Il tuo sparo fu simile ad un Etna, in un pianoro di codardi e di codarde“.
    Senza spari, desidero una rivoluzione di entusiasmo che scivoli come lava vulcanica a ricordarci cos’è il piacere di avere un’opinione “politica”. Scelgo di dirigere le mie energie su altre sponde che non siano PD PDL PPP GGG MO MI MÙ.

  2. Lucien scrive:

    Come te. Sinistra e libertà e Alessandro Bottoni che seguo da un po’ e stimo. Speriamo il 4%.

  3. kekko scrive:

    massì, tutto rosso, tutti rossi, waffanculo. \m/

    • borguez scrive:

      massì Kekko, permettimi qui il plauso alle tue considerazioni.
      ragioni sin troppo meglio di qualsivolgia eleggibile, ma non ti sei candidato!
      ti avrei votato!

      il waffa perdura!

  4. Giuliano scrive:

    Sigh! Peccato … potevi fare di meglio.

    • borguez scrive:

      sono convinto si possa sempre fare meglio. accetto il tuo rammarico (e anche consigli)!
      grazie della visita e della moderazione nell’esprimere il tuo dissenso!

  5. hrudi v. bakshi scrive:

    Si anch’io andrò a votare!
    più per senso civico…(qualc’uno a me l’ha insegnato, forse più di uno) che per altro.
    Non si dubiti del mio indirizzo, ma che fatica!!

  6. borguez scrive:

    Hrudi al voto?
    avrei perso una scommessa!

    fatica, sì! tanta!

  7. diego scrive:

    Sono sempre andato a votare e sempre andrò, questa è la mia unica convinzione… a dire il vero ne ho anche un altra stavolta: Nichi Vendola.

  8. alice scrive:

    posso permettermi una domanda provocatrice?
    in realtà non per valorizzare una mia scelta, piuttosto perché ero nella doccia e non avevo altro a cui pensare…
    quale pensiero sfiorerebbe gli italiani, i politici come gli elettori, i cittadini come gli extra-cittadini, se tutta la “massa” che è nata di sinistra e che ora è stanca, stanchissima, ma vota vota e vota ancora, quale pensiero sfiorerebbe gli italiani se tutta questa “massa” non andasse al voto?
    la destra gioirebbe, sì. certo. con quella risata sardonica di chi non si chiede nulla credendo che dio ancora potregga le sue banche e i suoi affari.
    i giornalisti direbbero calo stratosferico, disinteresse, troppo sole per non andare al mare.
    la sinistra risponderebbe Ops. oppure griderebbe Veronica li ha spaventati tutti. Noemi li ha invitati tutti nel giorno delle elezioni alla villa sulle colline.

    da anni oramai siamo incastrati nelle sfere di chi conta (nel senso di chi fa Uno, Due, Tre, Quattro…), mescolati sempre nel gioco delle quantità, delle percentuali, della sinistra meno peggio, del Quello è più rosso, del Santa pace, lui mai.

    la mia scelta è davvero quella di non partecipare più ai calcoli, al sì ma dove.
    mi dico che forse il piano giusto sarebbe quello della qualità. quello del cosa e non del quanto. e se quel piano non c’è, allora farlo capire. far capire che nel palazzo non ci voglio abitare. piuttosto vagabondo per strada, pur di far capire che nel palazzo non ci voglio abitare.

    e se tutti quelli stanchi diventassero vagabondi?
    cosa succederebbe nella lunga scadenza?
    si comincerebbe forse a pensare che deve nascere un Gesù, un Che, un Grande Puffo che dica e faccia qualcosa di – semplicemente – intelligente?

    (ho scritto troppo? ho scritto troppo.)

  9. pietro scrive:

    ho già deciso da giorni di andare a votare; con le illusioni nel sacco che ho perso tempo fa, con la sensazione che comunque qualcosa di intelligente qualcuno ancora la dice, con la certezza di non essere ancora stanco al punto di alzare le mani e calare le braghe: lo devo a chi attraversa il sahara dentro un container, a chi scrutando attraverso la merda legge un barlume di strada diversa da quella che la maggioranza traccia, ai figli che non ho e a me stesso, particella di una società nella quale non mi identifico, ma alla quale a tutt’oggi appartengo. il giorno in cui deciderò di uscire dal “palazzo”, lo farò senza sbattere la porta, buttando via le chiavi, e senza scrivere a nessuno, come un nobile vagabondo.

  10. alice scrive:

    per quelli che ce la fanno dopo il container, per le minoranze, per i miei figli e quelli di tutti, risparmio energie e pensieri per fare uscire la voglia di entusiasmarmi in altra maniera.
    politica la si fa sempre, la si deve fare, la si deve continuare a fare.
    scelgo altre forme di mostrarla, di esprimerla: scelgo la festa, la musica, il viaggio, le parole, i bambini, l’informazione, la poesia.
    caro pietro, io invece esco dal palazzo dimenticando la valigia e sperando di fare ritorno per rimestare il mio bagaglio in un armadio…

    (dal mio vaso di Pandora esce una Speranza che sbatte le ali e si illumina nel pensare che siamo sempre qui – comunque – a farci domande e tentare risposte. bello.)

  11. hrudi v. bakshi scrive:

    …si in effetti tutti gli anni dico:
    – no non ci vado, non se lo meritano il mio voto!
    ma poi vado e faccio una bella croce.
    Ma bella, molto bella; da vero disegnatore.
    una sola volta non sono andato avotare “referendum del 1999”

  12. borguez scrive:

    sono sinceramente sorpreso di questa reazione, di questo pulsare di sangue e battere di lingua! è esclusivamente un segno, bello!

    qualsiasi sia il parere o l’opinione (purchè sia espressa educatamente)!
    io ho voluto dire la mia e mi fa piacere di aver dato l’opportunità di non farmi sentire solo. ancora brace sotto la cenere, ancora incazzature che tengono vivi.

    aggiungo solo che andrò a votare perchè oggi (6 giugno) ne ho l’opportunità. per quanto snobbato, questo esercizio d’opinione, è il medesimo che ha fatto sì che ci siamo ritrovati alla situazione attuale, mediante il voto altrui, mediante diverse e spaventose visioni della realtà!
    siamo di fronte al golpe più lento della storia!

    per oggi voto, ma non smetto di scegliere la festa, la musica, il viaggio, le parole, i bambini, l’informazione, la poesia. aggiungo musica e solidarietà e l’amicizia che state dimostrando!

    ed è un bel segno…

  13. folk70 scrive:

    Ebbene sì, anch’io ci andrò, cento volte ho pensato di no e rieccomi qui di ritorno dalle colline e dal verde silenzioso…
    Darei il mio voto ad una persona che ha una parola sola, a una persona che ha coraggio, che crede in quello che fa, che fa scelte difficili magari impopolari, che crede nel vero cambiamento di un paese che molte volte ti fa vergognare di essere suo cittadino, che non urli, che non ripeta tre quattro cinque volte la stessa frase per farsi ascoltare ma che non abbassi gli occhi e che sappia controbattere con cognizione di causa e argomenti…

    Ho appena finito di vedere un film stupendo, poetico e semplice, “Dersu Uzala” di kurosawa…(erano anni che lo inseguivo)
    ecco io voterei per lui, ma lui in parlamento non ci starebbe perchè dove vive non ce n’è bisogno, perchè lui vive in un meccanismo perfetto che si basa sul rispetto per gli “uomini” e come uomini lui intende il tutto…
    ecco io voterei per lui…

    p.s.
    ma con un briciolo di speranza necessario per poterlo fare voterò per sinistra e libertà…
    mah…

    • borguez scrive:

      mi fanno bene le tue parole, le tue e quelle di coloro che sono passati prima di te!
      continuano a mostrare un possibile, un limite di indignazione insuperabile, in fondo una speranza.

      anch’io cercherei sulla scheda nomi che non troverò. altri ce ne sono, e non io li ho scelti! questo è il sistema di rappresentanza democratica, e pure questo non l’ho scelto io!

      dico che domani è lunedì e, come sempre, si tornerà a fare la “politica” che quelli come noi fanno per tutto l’anno!

      Derzu Uzala lo voterei anch’io però!

      grazie Henry (che sia il caso di vedersi?)

      • folk70 scrive:

        Caro vecchio Borguez già ti sapevo suo sostenitore… ti sapevo suo amico perchè sai ridere ed incazzarti e nonostante tutto continui a documentarti e a partecipare al gioco in contrasto con un italia che si astiene, fiaccata, apatica e disillusa.
        Come diceva un saggio “la libertà è partecipazione…”

        P.S.
        A presto, se non davanti ad un bancone, stesi su di un prato di collina con un filo d’erba in bocca! (in attesa di sbranarsi una fiorentina)

  14. Fabio scrive:

    Pure lo stesso partito votiamo tu e io…

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