(scritto per The New Noise)
Cos’è il senso della misura? Nulla di quantificabile, difficilmente determinabile, incerto, sfuggente eppure evidente quando la nostra sensibilità lo percepisce. Un po’ come lo spazio che divide la parte organica della nostra esistenza dagli scenari algoritmici e silicei che si affollano nel futuro prossimo. Uno spazio incerto in cui si avanza per ripiegamenti e diffrazioni.
Infoldings / Diffractions è appunto il titolo della collaborazione fra Mark Fell e Will Guthrie per la neonata etichetta Nakid di Koshiro Hino (membro dei giapponesi Goat). Quattro lunghi brani pressoché della medesima durata (19 minuti circa ciascuno) suddivisi in due dischi. Una ricerca ritmica e materica che i due musicisti hanno affrontato singolarmente in passato e insieme, confrontandosi, oggi, in quel territorio ambiguo che separa la programmazione dei sample delle macchine e la fisicità arcaica connaturata al gesto primitivo del percuotere.
Il primo disco, Infoldings, prende a prestito la più fascinosa organizzazione ritmica del genere umano: il gamelan balinese. E lo fa innervandolo di influenze mutuate dalla musica carnatica indiana. Ma il risultato è quanto di meno “etnico” si possa immaginare: piuttosto sono le poliritmie e le polimetrie a governare questa improvvisazione controllata. Puntillismo ritmico affogato in un gorgo di microtonalità senza apparente sforzo, con naturalezza, con senso della misura appunto!
Diffractions esplora i beat generati dalla macchina e li mette in contrasto con l’essenza animale del percuotere umano: Mark Fell sui tasti e Will Guthrie su pelli e cimbali. Si procede per pattern destrutturati, ipotesi abortite: la rigidità degli algoritmi che viene rimessa in discussione dal ritmo umano (faccio ancora il tifo per quest’ultimo). Le stringhe sincopate generate dal computer vengono sovraincise (parte del disco è stata realizzata a forzata distanza) da Guthrie per restituire una materia illusoria, ipotetica, una verosimile misurazione di quello spazio incerto fra uomo e macchina.
Un disco benedetto da un suono algido e caldissimo, impreziosito dal mixaggio di Sasu Ripatti e masterizzato dal maestro Rashad Becker. La colonna sonora di un tempo, imminente, nel quale il nostro esistere sarà controllato da una pulsione silicea che governerà gli sbalzi emotivi, un perdurante senso della misura che saremo incapaci di misurare!
Infoldings
Diffractions