Marley
A Film by Kevin Macdonald

proverò a non superare le 5 righe di questo post con vicende autobiografiche di poco interesse per non tediare nessuno. fortunamente ho già scritto assai tempo addietro e laggiù rimando i pochi interessati. il fatto resta comunque questo: quando Bob Marley entra nella vita in età preadolescenziale (10 anni o giù di lì) difficilmente se ne andrà per il tempo che resta da trascorrere! ed infatti lì è rimasto! (fine: in cinque righe)
il breve preambolo solo per annunciare a qualche fan distratto (ma non solo a loro) che è da poco uscito un film documentario che ha la capacità e la sapiente maestrìa registica di raccontare definitivamente la vicenda umana di una delle più importanti icone musicali (e non solo) del secolo scorso.

Kevin Macdonald con il benestare della famiglia Marley, con la produzione associata di Chris Blackwell è riuscito a realizzare la più accorata testimonianza della vicenda umana di un profeta del nostro tempo. Marley cerca infatti di esplorare l’imprendibile anima di un uomo vissuto solamente 36 anni ma che è riuscito a raggiungere tempi e luoghi distanti dalla sua vita terrena, idee divinate con la benedizione del Rastafarianesimo che appunto lo rendono profeta ancor prima che musicista.

l’uomo assai di più della sua musica, attraverso le testimonianze della famiglia, degli amici, dei parenti, dei colleghi e delle sue stesse parole. la vicenda (per chi se ne fosse già interessato) è assai nota, ma il giusto tempo e la distanza restituiscono una figura gracile con una forza folle e disarmante, e gettano umana luce sulle parabole di un visionario.
credo possa bastare quel poco di passione per apprezzare immagini e filmati inediti, scorci di vita vissuta, parole, aneddoti e memorie.

vedere Marley intento nel football vale il prezzo del biglietto e non credo di dover convincere nessuno del valore (o meno) di questo documentario. solo alcune avvertenze: il film è in lingua inglese ma di facile comprensione e, qualche volta, si viene aiutati dai sottotitoli inglesi per sopperire al jamaicano masticato e strascicato da qualcuno o impastato nella stessa voce di Marley; la Babylon tante volte additata dal nostro non poteva mettere in piedi una operazione come questa senza aggiungere una serie di gadget commerciabili.

ecco allora il soundtrack originale edito dalla Island (chi altrimenti?) che contiene alcuni inediti fra i quali spicca una Jammin’ dal vivo al One Love Peace Concert in cui Marley chiama inaspettatamente sul palco i due leader jamaicani e fa stringere loro le mani sopra la sua testa zeppa di dread improvvisando una preghiera come Cristo fra i due ladroni.
non credo di dover aggiungere altro. buon ascolto e buona visione.
Jah Rules!

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