…Stramaledetto Cèline!
(Viaggio tra Jazz e Letteratura)
Bisognava vederlo all’opera il Boro! che brio d’artista!…sulla questione musichette…scintillanti…ma cadenzate tipo volo!…e il repertorio…che memoria!…variazioni all’infinito!…lui piuttosto bestia di suo e francamente brutale e impossibile con la mania degli esplosivi, là diventava tutto arioso, tutto salterino, tutto folletto!…c’aveva l’anima nelle dita…delle mani di fata!…delle farfalle sui tasti!…volteggiava tra le armonie!…ne beccava una e un’altra…un diesis!…fantasie e ghiribizzi!…ghirlande…digressioni…scherzi veloci…Posseduto…è la parola!…da venti diavoletti nelle dita!…mai malumore o stanco! Ore e ore l’ho visto far capriole di terze in quarte e puntare le brevi…in sussulto…tipo pianola…mai distratto né un sospiro…mai una parola…”Basta così”! Sempre brioso…gaio ipnotico, ondeggiante col suo testone, cinque, tre dita, a bomba!…ritorno alla tonica!…battuta d’accordo! Diesis! E’ fatta!
Così apostrofava il dottor Louis-Ferdinand Auguste Destouches, al secolo Cèline, l’anarchico Boro con la bombetta color prugna sempre sul crapone al pianoforte, mentre si guadagnava da vivere girando tra situazioni smorte, locali ganzi, feste di cornuti, soffitte tetre, incroci sinistri, strade senza speranza, comunioni, balere di periferia, giorni dei morti e bettole equivoche. E s’infuocava (Cèline), a cercare di descrivere questa nuova musichetta improvvista che si profondea nell’aere della Vecchia Europa facendo aggrottare le ciglia a tutti i velluti, i fustagni, e i vecchi merletti! E continuava…Il maledetto!
Il jazz ha sbaraccato il valzer, l’Impressionismo ha sbattuto via la luce da studio, scrivete “telegrafico” non scrivete più niente!…Tocca a voi capire! Emozionatevi! “Non ci sono baraonde nei suoi capitoli”! Che razza d’obiezione! Che vaccata solenne! Ohè! Attenzione! Imbranati! In sella! Via sull’onda! Emozionatevi dio cristo! Ratatan! Saltate! Vibrate! Fate scoppiare il guscio! Venite fuori, granchi! Schiudetevi!
Che cosa? Avanguardia futurista? Aggressivo e visionario delirio? Cinismo grammaticale?…Ma nooo…miei cari e illustri critici, esimi professori, letterati con la boccuccia a forma di tortellino, non ci siamo proprio!…Cèline sta parlando di jazz, di quella musica che è partita dall’Africa per approdare in America, e dopo svariate vicissitudini una parte è tornata in Africa ed un’altra è arrivata in Europa…per poi andare dappertutto…in tutte le direzioni! Quella musica che ha soffiato sotto le sottane delle donne ritmi sincopati, fatto venire a galla lo swing, le voci roche, grasse e imperfette degli strumenti a fiato, i cambi repentini di ritmo, i voli pindarici e i voli acrobatici, le improvvisazioni funamboliche sulle scale fisse e tante altre cose che ora non sto qui a spiegare!…Insomma, allentatevi un po’ ‘sta cravatta, fate pure accavallare le gambe alle vostre donne!…Perdìo!…La grammatica? La punteggiatura selvatica? Le parole strampalate, le forme dialettali e i neologismi onomatopeici? L’uso reiterato dei tre puntini di sospensione? In realtà, credo di avere una verità tra le mani, qualcosa di inconfutabile …roba che scotta! …Lo stile letterario e le cifre stilistiche tutte di Cèline, quel modo parossistico e ubriacante di narrare le sue storie, altro non sono che l’imitazione letteraria del suono di un saxofono tenore…sì…un vero e proprio ventriloquio lettetario, i puntini in realtà, sono solo delle pause che servono per riprendere fiato, a volte sono impercettibili, ma…indispensabili!…Non ci credete?…Lo sapevo io…Ogni volta che qualcuno vi racconta una storia che non conoscete…Voi non ci credete! Disinfettate l’ago, anche prima di una puntura letale! Siete proprio come San Tommaso…dovete e volete per forza toccare con mano!…Ma ora ci penso io a togliervi la sete col prosciutto di montagna, anzi …ve la faccio togliere da un giovanotto che ha appena compiuto i suoi primi ottantanni.
Vai Nonno Sonny!
Lunga vita a Nonno Sonny!
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…e ora non venite a dirmi che non ci credete, o che non avete capito!!!
I brani di Cèline sono estratti da Guignol’s band, dall’edizione tradotta dal “preziosissimo” Gianni Celati, di cui, per chi fosse interessato, straconsiglio la lettura della prefazione.
http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8844600293
“Scrivo in fretta e furia, come ho sempre vissuto.”
Saluti
Profondo…Profondissimo!
Tua
Ciao!
Molto interessanti i tuoi articoli!
Gestisco anche io un blog sulla black music, vorrei proporti uno scambio di link…
se t’interessa contattami pure! 😉
Trovi la mia mail e il link del blog nelle credenziali di questo commento…
ciao, grazie della visita e dell’apprezzamento.
cosa intendi esattamente per scambio di link?
a presto
borguez
Intendo che ci scambiamo un banner da inserire tra i link amici, in modo da “pubblicizzarci” a vicenda…
Fammi sapere se sei interessato!
e il mio fratellone Tito colpisce ancora semplicemente unico !!!