la radio uabab #56

Radio Sonora
la radio uabab #56
venerdì 4 aprile 2014 ore 21,00
(replica sabato 5 aprile ore 21,00)
p o d c a s t

Over-There-Sounds-and-Images-of-Black-Europe-2013-300x266 Bi E o le E le
Josiah Ransome Kuti
Over There! Sounds and Images of Black Europe (Bear Family, 2013 3cd)
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(part1)(part2)(part3)

cover16-300x300
The Preacher’s Baptist Beat
James Brandon Lewis
Divine Travels (Okeh, 2014)
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NoProblemSaloon
No, I Don’t Snore
OY
No Problem Saloon (Crammed Discs, 2014)
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De-La-Soul-Smell-The-DA.I.S.Y.-2014-300x300Taking The Train
De La Soul & J Dilla
SMELL THE D.A.I.S.Y. (Da Inner Soul of Yancy)
(free download, 2014)
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cover15-300x300


First Part: Adoration of the Earth Introduction

The Bad Plus
The Rite Of Spring (Sony, 2014)
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Pubblicato in la radio uabab, la radio uabab 2013/2014 | 1 commento

OY
No Problem Saloon

ci sono esploratori curiosi e instancabili che percorrono sentieri sui quali sogno
anch’io di avventurarmi; avvistatori, avanguardisti, lungimiranti o semplicemente
curiosi di meraviglie musicali di questo mondo.
Marco Boccitto (sulle onde della RadioTre nazionale) e Corrado Antonini (dalla sua
trasmissione sulla RadioDue svizzera) sono due sound trapper di cui mi fido
sordamente: furono loro, l’estate scorsa, a segnalare contemporaneamente l’avvistamento
di un felino mezzosangue che si muoveva fra le versi vallate svizzere
e gli affollati mercati di Accra, con la sua fiera criniera e l’andatura elegante di
una regina.

oy_press01

Joy Frempong è un frutto di quella mescolanza dei figli del mondo che fa sì che
un padre ghanese ed una madre svizzera possano far nascere una fanciulla proprio nel
bel mezzo di quel continente che si ostina a chiudere le porte al futuro che giunge
a bussare. credo sia stato endemico per lei crescere qui e pensare all’Africa,
ascoltare musica occidentale e riscoprire le proprie antiche radici sonore: pensare
insomma contemporaneamente in due idiomi che in lei si sono fusi ed hanno generato
humus per nuovi splendidi virgulti fioriti.

Oy-focus

del primo First Box Then Walk (Creaked Records, 2010) pochi si accorsero, ma
una carriera stava nascendo e i primi vagiti di hiphop infarciti di elettronica e strumenti giocattolo stavano seminando un terreno tutto da esplorare. poi la gavetta live a ritmo di festival in diversi luoghi girovagando per mezzo mondo a rodare le capacità espressive, la penna e tutto un immaginario estetico fatto di modernità ed africanità compenetrate ed indistinguibili. questo fino al 2013 in cui giunge il più maturo Kokokynaka (sempre Creaked Records) che è anche l’aleph che avvistano i due lungimiranti nominati più sopra. un miscuglio aggrovigliato di elettronica casalinga, rumorismi urbani, cantilene, invocazioni al
proprio bulbo capillifero, reinterpretazioni delle origini del mondo e tanta Africa 2.0
filtrata dalle parole e dai suoni di questa sovrana popolare dal sangue misto.
e allora vuoi la piccola etichetta, vuoi le difficoltà di distribuzione e vuoi
certo l’effettiva qualità di questo prodotto ecco dunque giungere all’orizzonte
l’immediato interessamento della più importante etichetta belga (leggi Crammed Discs),
di certo la più abile a scrutare i suoni e le commistioni che giungono da oltre
mediterraneo. e così che questo Kokokynaka viene inghiottito dal pesce più grosso per
risputarlo rielaborato (ma neppure troppo) ed integrato da alcune versioni live ed
un remix oltre ad una introduzione che fa di questo No Problem Saloon
(Crammed Discs, 2014) una specie di non luogo (di nessuna problematicità), un Magic
Bus oppure un Magical Mistery Tour in grado di farsi concept di un viaggio
retrofuturible di un Africa in divenire.

NoProblemSaloon

I would like to invite you to the No Problem Saloon
It is just a place full of no problems
Put on your dancing shoes in the No Problem Saloon

prodotto e suonato assieme al sodale Lleluja-HaNo Problem Saloon ha l’appeal del pop sintetico di questi anni del nuovo secolo.
anche l’Africa è resa silicea, raccontata per sintesi o per difetto. è il pop che
sognerei di ascoltare se fossi adolescente nell’anno 2014. ma io ho preso da tempo
le distanze dall’adolescenza e dubito pure che le classifiche recepiranno questa
elegante provocazione culturale, ma quello che è certo è che siamo di fronte ad un
fiore raro e prezioso nel giardino internazionale della musica. il canto di OY si
è fatto ieratico, austero, da vera affabulatrice, senza perdere l’innocenza del
gioco infantile e uno spensierato divertimento che squilla e sprizza ad ogni
vocalizzo.
elettronica + appiccicose linee melodiche + un beat che è già danzereccio +
il phisique du role che non guasta mai: ecco l’equazione da risolvere per chi ha
voglia di seguire i sentieri dei due sound trapper (lo ripeto perché mi suona bene)
ai quali, come fanalino di coda, aggiungo pure il mio gradimento.
naturalente c’è già un video ufficiale anche se io
preferisco mostrare questo (e suggerire quest’altro risalente ai suoi debutti)
che mostra in magnifica nudità le semplice ed efficaci potenzialità del suo live
e della sua arte.

un tour è già partito girando mezza europa e mezzo mondo ma questa paese da
cui scrivo non sembra appartenere geograficamente (e musicalmente) a nessuno di
questi due continenti.
a queen is born (da tanto tempo volevo scriverlo!)
buon ascolto

Pubblicato in 2014 | 8 commenti

la radio uabab #55

Radio Sonora
la radio uabab #55
venerdì 28 marzo 2014 ore 21,00
(replica sabato 29 marzo ore 21,00)
p o d c a s t

TS11
Piña Colada
Joe Davolaz
Piña Colada (Tona Serenad, 2014 5″ flexi disc)
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La Canciòn del Linyera
La Canciòn del Linyera
Melingo
La Canciòn del Linyera (WorldVillage, 2014 single)
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Locus-300x300
Yaa Yaa Kole
Chicago Underground Duo
Locus (Northern Spy Records, 2014)
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Dirt Is Good
Ndakhumudwa (You Betrayed Me)
Malawi Mouse Boys
Dirt Is Good (Indipendent Records, 2014)
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folder-300x300Calma Pèlerin
Ensemble Meridional Des Cayes
Haiti Direct: Big Band Mini Jazz & Twoubadou Sounds 1960-1978 (Strut Records, 2014)
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Pubblicato in la radio uabab, la radio uabab 2013/2014 | 1 commento

Malawi Mouse Boys
Dirt Is Good

credo di dover riconoscenza a questi ragazzi del Malawi, credo di dovergli questo post e credo pure di essere lieto di scriverlo (in realtà ne sono certo). era il luglio del 2012 e la sorpresa di averli incontrati mi spinse a scrivere di loro (qui), a parlare della buffa origine gastronomica del loro nome e della musica gioiosa e contagiosa che cantavano e suonavano. quel post incontrò la curiosità di frequentatori (vecchi e nuovi) di questo luogo e con quella curiosità altre parole, nuovi suoni e altre musiche ancora.
i Malawi Mouse Boys sono insomma dei portatori sanissimi di semplice bellezza e dopo l’uscita di quel primo He Is #1 (Indipendent Records, 2012) una buona parte di coloro che tengono un orecchio teso ai suoni degli anfratti del mondo si accorse di loro. giungere al Womad 2013 (qui un video) insomma fu una piccola e meritata consacrazione.

Dirt Is Good

così come giungere al secondo disco è cosa buona e giusta: rimanere uguali a se stessi nella semplicità di quell’esordio ancora meglio. Dirt Is Good (Indipendent Records, 2014) non cambia di molto le carte in tavola: registrazione spartana sul campo, medesimo produttore (Ian Brennan) e medesima strumentazione di fortuna. chitarre autocostruite, percussioni rudimentali (una lattina o due corone da bici) buone all’uopo e la vocalità ridente ad intonare lodi e preghiere verso l’alto. il tutto nel medesimo villaggio fra gli stessi bambini nel frattempo un poco cresciuti e poi galline, siccità e quella “sporcizia” lodata ed invocata nel titolo del disco (qualcuno diceva dai diamanti non nasce niente…).

spero possa essere una piacevole sorpresa per chi li scopre oggi e un gradito ritorno per chi gli ha voluto bene da subito: io sono fra loro.
buon ascolto: dirt is good!

Pubblicato in 2014 | 4 commenti

la radio uabab #54

Radio Sonora
la radio uabab #54
venerdì 21 marzo 2014 ore 21,00
(replica sabato 22 marzo ore 21,00)
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Freddie-Gibbs-And-Madlib-Pinata-300x300
Supplier / Scarface
Freddie Gibbs & Madlib
Piñata (Madlib Invazion, 2014)
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cover9-300x273
The ‘Wood
The Young Mothers
A Mothers Work Is Never Done (Tektite Records, 2014)
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Ibibio-Sound-Machine-300x300
Got to Move, Got to Get Out! (Ana Nkpong ana Nwuoro)
Ibibio Sound Machine
Ibibio Sound Machine (Soundway Records, 2014)
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William-S.-Burroughs-In-Dub-Conducted-by-Dub-Spencer-and-Trance-Hill-2014-300x285Dead Souls
William S. Burroughs
In Dub Conducted by Dub Spencer and Trance Hill (Echo Beach, 2014)
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yasiin-gaye-mixtape-cover-300x297
Inner City Travellin’ Man
Amerigo Gazeway
Yasiin Gaye: The Departure (Side One) (Soul Mates, 2014)
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Pubblicato in la radio uabab, la radio uabab 2013/2014 | 4 commenti

la radio uabab #53

Radio Sonora
la radio uabab #53
venerdì 14 marzo 2014 ore 21,00
(replica sabato 15 marzo ore 21,00)
p o d c a s t

cover12-300x300
Voa, Ilza
David Helbock’s Random/Control
Think of Two (Traumton Berlin, 2014)
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Iruman-300x300Sukiyazukuri No Tatazumai (The Peaceful Atmosphere of a Wood Sukiya-style Temple)
Akira Sakata & Giovanni Di Domenico
Iruman (Mbari Musica, 2014)
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Alexander-Hawkins-Song-Singular
Hope Step the Lava Flow
Alexander Hawkins
Song Singular (Babel Label, 2014)
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front3-300x270
Amble Menuet
Cecilia Persson
Open Rein (Hoob Jazz, 2014)
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origamibiro_odhamsstandard-300x300
Tinder
Origamibiro
Odham’s Standard (Denovali, 2014)
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la radio uabab #52

Radio Sonora
la radio uabab #52
venerdì 7 marzo 2014 ore 21,00
(replica sabato 8 marzo ore 21,00)
p o d c a s t

ospite Federico Savini, collaboratore di Blow Up, oltre che conterraneo, amico e fraternamente ammalato di musica. qualche chiacchiera, qualche bicchiere e qualche disco a proposito del suo articolo apparso sul numero #187 di dicembre 2013:
Japan Post Ongaku
seconda parte

ono ryoko
Birds
Ryoko Ono
Undine (Doubt Music, 2012)
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ono ryoko
Esoteric
Ryoko Ono
Undine (Doubt Music, 2012)
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dmf-122s
Dreams of an Arc Lamp
Blacksheep
Blacksheep (Doubtmusic, 2008)
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Kukan Gendai – 2 (Headz, 2013)

 

通過
Kukan Gendai
II (Headz/Unknownmix, 2012)
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newgame
Hexman
Goat
New Games (Headz/Unknownmix, 2013)
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ges_jacket_web用
仮面舞踏会
Core Of Bells & Taku Sugimoto
Gesupiria2 Lost Banchos (Chaos, 2010)
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Alexander Hawkins
Song Singular

prima che la stagione si guasti irrimediabilmente, prima che giunga tutta quella luce fin oltre l’ora di cena, tutti quei fiori, quei colori, quegli odori. prima che la verzura si metta a rigoglire e gli ardori a ribollire e la calura a soffocare; prima che tutto questo avvenga è bello perseverare ancora un poco in questo tempo umido, nebbioso e scuro.
per farlo è bene aggiungere un ceppo odoroso al caminetto, del tabacco finnico alla pipa e del cognac al bicchiere: e poi sedersi comodi ad ascoltare un disco. il disco mi permetto di suggerirlo io, per tutti gli altri accessori lascio completa libertà d’azione.

Alexander Hawkins Song SingularAlexander Hawkins è un pianista inglese (giovane) che si muove nell’ambito dell’improvvisazione (senza aggiungere dettagli di genere): il suo nome non è certo sfuggito ai più attenti addetti ai lavori (battiti, per rimanere in ambiti nazionale, lo ha ospitato ed intervistato), ma si narra che sia la prova solista e solitaria a segnare un necessario passaggio nella carriera di qualsivoglia pianista. e dunque eccola qui.
Song Singular (Babel Label, 2014) è il primo (ce ne auguriamo altri) disco solista di Alexander Hawkins ed è semplicemente straordinario: dieci quadri (dieci stanze? affreschi?) solitari, imprendibili, imprevedibili e per certi versi inauditi. improvvisazione e composizione mescolati a tal punto da non dover più porsi la questione, una perizia tecnica esorbitante e una cultura musicale che trasuda da ogni martelletto.
Musica con la maiuscola senza scivolare nelle etichette e nelle definizioni: sarebbe arduo confinarla nel jazz (che però scalcia da ogni trillo) ed un peccato confinarla nella classica contemporanea (eppure mi sembrava di riconoscerla…). si spazia in tre secoli di musica: gli ultimi anni del’800, tutto il secolo breve e il debutto di questo millennio. qualcuno ha parlato di state-of-the-art contemporary piano jazz, io potrei aggiungere timidamente the shape of jazz (piano) to come: comunque lo si ascolti questo disco è davvero in grado di sorprendere e regalare splendore.

Emile Holba

critici ben più seri di me hanno già snocciolato i nomi di Sun Ra, Cecil Taylor e Art Tatum, altri quelli di Ellington, di Abdullah Ibrahim o di Monk: ma quando i nomi diventano troppi ed altisonanti sento odore di unicità difficilmente imprigionabile. ci sono tutti e nessuno di loro e da ora credo che la musica di Hawkins possa prendere il nome paterno.
ascolto, riascolto e mi riprometto di udirne ancora: il caminetto, il cognac e la pipa sono solo fantasticati, questa musica no. una delizia che richiede meditazione, attenzione, passione e parecchia concentrazione, peculiarità invernali che la maledetta primavera imminente soffierà via con quel fare civettuolo.
ripeto: una meraviglia
buon ascolto

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la radio uabab #51

Radio Sonora
la radio uabab #51
venerdì 28 febbraio 2014 ore 21,00
(replica sabato 1 marzo ore 21,00)
p o d c a s t

ospite Federico Savini, collaboratore di Blow Up, oltre che conterraneo, amico e fraternamente ammalato di musica. qualche chiacchiera, qualche bicchiere e qualche disco a proposito del suo articolo apparso sul numero #187 di dicembre 2013:
Japan Post Ongaku
prima parte

saritote
イス3 [A Chair 3]
Taku Sugimoto & Moe Kamura
さりとて [Saritote] (Saritote Disk, 2007)
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gnu
Denden
GNU
Event (Body Electric Records, 2007)
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MONTE ALTO ESTATE
Am
Sim & Otomo Yoshihide
Monte Alto Estate (Doubtmusic, 2009)
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Hose II


How Buckwheat Noodle Could Be Introduced Into The Ground Nadir
Hose
II (Headz/Unknownmix, 2008)
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Hose III
Stones From The City Of S
Hose
III (Headz/Unknownmix, 2012)
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la radio uabab #50

Radio Sonora
la radio uabab #50
venerdì 21 febbraio 2014 ore 21,00
(replica sabato 22 febbraio ore 21,00)
p o d c a s t

Pyramid Vritra
Spool
Pyramid Vritra
Indra (Stones Throw, 2014)
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Front-300x297
Across The Water
Neneh Cherry
Blank Project (Smalltown Supersound, 2014)
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Cover3-300x300
Prisms Of Glass
Linda Perhacs
The Soul Of All Natural Things (Asthmatic Kitty Records, 2014)
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( ( ( ) ) )

Cover2-300x298
Every Grain Of Sand
Blind Boys Of Alabama
I’ll Find A Way (Sony, 2013)
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( ( ( ) ) )

Nightshades-300x300
Octavia Minor
Matt Bauder and Day in Picture
Nightshades (Clean Feed, 2014)
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