ho atteso un venerdì 19 settembre facendo finta che non me ne importasse.
sapendolo e fingendo di no.
da più di 20 anni i dischi di Paolo Conte segnano imprecisamente il mio tempo. le sue uscite discografiche, i concerti, le apparizioni e i titoli si appiccicano ai miei anni e li significano, mi aiutano a ricordare, come orecchie alle pagine di un libro. anni e luoghi riordinati dietro l’indice di questa sua carriera gigantesca e irripetibile.
questa mattina sono sgattaiolato via dal lavoro per correre ad acquistare il disco e ora è qui fra le mie mani. quest’uomo continua a scombussolarmi.
avevo deciso di parlarne in questo luogo (dove se non qui?) senza aver bene deciso la maniera. e premendo il tasto play del lettore ho avuto quest’idea balzana di scriverne contemporaneamente all’ascolto. sulla pelle della prima impressione, nell’errabonda erroneità di un subito.
Psiche (Universal, 2008)
Psiche adagio, si direbbe quasi largo fra synth e pianoforte. quelle suite amate e volute. poche parole. un haiku da settimana enigmistica e niente di più. si divertirà ad eseguirla dal vivo.
Il Quadro e Il Cerchio chitarra nuova. ancora synth. sentieri melodici familiari e cori muti da apache. nuovi ricchi arrivati ieri… sprazzi di autobiografico incomprensibile. ah, fatemi asciugare, fatemi svanire!
Intimità le canzoni d’amore di Conte che te ne accorgi dopo che dice sul serio. sembrerebbero di una banalità ovvia. prima mi sbaglio io e poi chi ci crede.
Big Bill mi vieto di citare similitudini (ma credo questo sia ovvia). un altro di quei personaggi improbabili. siderale e coraggiosa. insistente e immaginifica. sintetica, ermetica e bellissima!
L’amore che eccolo di nuovo nelle sue tasche e nei suoi cassetti. quartetto standard, violoncello e innata vocazione. pare venire da ciascuno dei suoi album e da nessuno. un artigiano che esegue a perfezione e memoria.
Silvery Fox inglese, vecchia mania. Hoagy Carmichael in una foto sul comò. musical Off Broadway corale e da sorrisi. kazoo e divertimento. credo che dovrò riascoltarla….
Bella di Giorno valzer iconoclasta e impuro. l’uomo Conte capace di irretire le donne. timido e sonnolento. serenata diurna per sax. non so neanche chi sei splendida dichiarazione d’intenti e di parola.
Velocità Silenziosa era la sigla commissionata per il Giro dell’anno scorso (se non sbaglio). la conoscevo. come chiedere ad un grimpeur di ricominciare la salita appena conclusa dopo che hai già scritto una canzone come Bartali. ma lui è capace di riscrivere alcune sentenze che si piantano nel cervelletto e ci sorprenderemo a ripeterle come scimmie ammaestrate. Bella.
Omicron arrangiamento obsoleto e poco ardito. erba e gaggia? ecco la sciarada. canzone ostile, insinuante. ancora synth in primo piano. si capirà. oppure no.
Ludmilla Conte che spiega Capossela al popolo. sensazionale. circense. se io faccio un fischio chi si volta è la cavalla è la prima frase che si appiccica alla lingua. amo questo Conte, immaginifico e salgariano. bevono tocaia è altro verso di cultura infinita. amo questo Conte che mi fa tornare bambino di 40 anni.
Leggenda e Popolo giochi di parole per orientarsi dentro melodie che si schiuderanno solo oltre. conosco questa sensazione. un giorno la capirò questa canzone. una improvvisa illumunazione mi farà capire proprio mentre ero distratto a vivere. appassionata.
Danza della Vanità eccola. c’è sempre il divertissement da vaudeville. c’è sempre nei dischi di Conte. un po’ da clarinetto e un po’ da scimmione. forse vorrebbe solamente vederci ballare mentre lui, sornione, si accarezza i baffi.
Coup De Théatre ai francesi piace ‘sta sbobba. strani i francesi. Emma Shapplin che duetta pare una Jane Birkin uscita da Famiglia Cristiana. io lo chiamo passo falso. ma ai francesi piacerà, oh sì!
Così o Non Così cigola popolare un suono sinistro. ancora synth (troppo forse?), ma poi si schiude la canzone e ondeggia vaga. suoni inadatti come una cravatta fuori tono. perplesso (io).
Berlino pioggia, certo. come qua fuori, come là fuori. la BMW utilizzerà l’intro per un suo spot (forse). ma Conte sa scrivere queste canzoni. c’è rimasto solo lui a saperle scrivere (purtroppo). bella chiosa e giusto finale.
eccolo. questo è il disco. chiedo perdono per aver tentato di descriverlo, ma tanto ciascuno lo farà a tempo e modo debito. io so che mi fregherà, come ha fatto Elegia. si insinuerà infingardo nei miei pensieri e mai più se ne andrà. e segnerà questo mio tempo e questi miei giorni.
io ringrazio. gli stringerei la mano. questo sì.
post scriptum (30 settembre)
ho atteso un poco che venisse resa disponibile in podcast l’intervista rilasciata da Paolo Conte a Silvia Boschero per RadioUno Village. intervista eloquente ed esaustiva sul passato e sul presente di questo Psiche. parole che spazzano via d’un soffio molti dubbi e incertezze e che mette in ombra alcune mie prime impressioni azzardate e (forse) coraggiose. la propongo: eccola!
Ho comprato il disco anch’io ieri pomeriggio. Mi è piaciuto molto. “Il quadrato e il cerchio” è l'”Aguaplano” degli anni 2000. E, in generale, tutto il disco mi ha riportato un po’ al Conte di Aguaplano e, per certi versi, di Una faccia in prestito.
Bella recensione: scritta di getto, onesta, sentita.
Un saluto.
Giorgio
L’ho preso anch’io.
Scrivere di getto la prima volta l’emozione suscitata non serve, va capito e riscoltato, non è una bevanda che si esaurisce subito. Più di ogni altro (cantautore e suo disco) va metabolizzato bene. Non concordo con “Bella di giorno” in particolare, che trovo nel testo molto debole contrariamente a quasi tutte le altre. Testo che, inoltre, non è il vero cavallo da corsa del cd come spesso per maestro Conte.
grazie Giorgio della visita e delle parole, bello sentire le impressioni di altri e i rimandi inevitabili. ciascuno ama di Conte un qualcosa, un particolare, un angolino segreto.
credo sia questo che lo rende imprendibile e oramai classico (secondo una vecchia definizione di Italo Calvino).
se ne riparlerà…
grazie Davide,
concordo con te che scrivere di getto non serva, ma è un semplice ed innocuo esercizio che mi sono concesso e che inevitabilmente andava fatto solo ed esclusivamente in quell’istante. dopo sarebbe stato troppo tardi.
e infatti 24 ore dopo, e svariati ascolti dopo, le mie impressioni già stanno mutando, assestandosi e cangiando.
se poi mi parli di metabolizzare Conte, beh, concordo con te. sono anni che lo continuo a fare e non smetterò per molto tempo ancora.
sui testi, se vuoi, si potrà discutere. ciascuno ama i suoi, ciascuno ha orecchie e parole segrete, ciascuno ama farsi sussurrare quella e solo quella frase.
ma a pronunciarle è sempre lui.
a presto
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Io sono felice che questo cd mi stia stordendo. L’ho preso stamattina, e ancora non l’ho capito. Ne sono felice!
Devo dire che alcuni pezzi sono perle già al primo ascolto.
Prime impressioni:
Ma Il Quadro e Il Cerchio non prende paro paro la melodia di un pezzo che Conte aveva scritto recentemente per Celentano? Il testo faceva “il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai”.
Manca forse quel sano jazz, mancano quelle rumbe dei vecchi album, e soprattutto come già accadeva in Elegia il nostro avvocato astigiano è sempre meno sornione e ironico e sempre più saggio. Voglio dire, meno disposto allo scherzo (mi vengono in mente come sempi di giocosità contiana Quadrille da “Una faccia in prestito” o Come di, pezzi così qui mancano).
Però…però è bello, accidenti.
E’ tutto il giorno che lo ascolto. Conte è dentro ogni mia vena e respiro. Questo disco devo ancora capirlo. Mi manca il jazz. Mi manca la rumba. Mi manca la milonga. E mi sento in colpa. Ma lo ascolterò e lo ascolterò. Perchè niente è come lui.
ci sono parole che si appoggiano dalla sua invenzione sulle mie ginocchia, come sempre
qualcosa mi stona nelle melodie, nelle assonanze, come sempre
paolo conte sa recitare a memoria paolo conte, come sempre
e mi lascia in silenzio ad ascoltare, poi mi spinge ad allontanare, a dimenticare la musica in un angolino per qualche tempo, solo e semplicemente per il gigantesco piacere di andare a riprendermelo e fare finta che sia la prima volta
così lo faccio perdurare, faccio protrarre la scoperta
ed è questa la sua grandeur
continuo a domandargli, sempre mi domando, tento di risolvere gli indovinelli, i buchi
ed è questa la sua grandeur
“nell’errabonda erroneità di un subito”.
O MIO DIO
Bela recensione, comunque, grazie
“Bela” come Béla Bartók, il compositore ;0)
Anche io ho provato a buttare giù le mie prime impressioni. Molte delle tue le condivido!
Ho trovato il tuo post appunto cercando su google che si diceva in giro su “Psiche”
un saluto
Matteo
Salve a tutti!
A mio parere è l’ennesimo Conte che si mette in discussione con una scelta sicuramente non commerciale e soprattutto quanto mai diversa dalle altre; il che magari scompiglia ai primi ascolti.
Io direi, dopo un week-end di ascolti, che è l’album complessivamente più innovativo e non solo (e non tanto, forse) per il ricorso all’elettronica (tra parentesi io sono un purista); è il più innovativo per delle linee melodiche nuove, magari più evanescenti. Big Bill poi è soprendentemente non contiana, a mio modesto avviso.
Qualche nota sui miei pezzi preferiti: Berlino (stupenda), Ludmilla, Bella di giorno, Velocità silenziosa ed, nell’imbarazzo della scelta, ci metto anche un “Coup de theatre” che non piace a Borguez e mi richiama le chic e le charm.
“Leggenda e popolo” ha un sapore pagano, celtico. Che siano “stanze di luna per parlare” alla musica, “alta e assoluta signora e sacra bandiera dorata”?
Non mi prende Omicron né Psiche…
Concordate che “Danza della vanità” è autobiografica e fotografica di un suo concerto) Lui che si esibisce in un gesto timido, “si gratta in un prurito torrido” specchiando nel suo pubblico attraverso un vetro torbido? Sono convinto che sarà un bis del suo recital!
Il disco è bello e coraggioso… se solo ci fosse stato un pizzico di elettronica in meno.
Infine: errabonda erroneità di un subito, mi piace molto!
Un saluto.
Signori e signore…Paolo Conte.
Lo stupore che si può provare per questo nuovo disco si riassume nelle parole dello stesso Conte.
Una bici non si ama: si modifica, si lubrifica.
Salve a tutti.
a me il suono di questo disco non piace,
mi sembra un cambiamento repentino di una linea
ben definita che però torna indietro di anni.
…sempre prime impressioni!
Appena ascoltato il disco, magnifique ! All’eccezzione di “Coup de Théatre”, peggio di un passo falso: un “écart de conduite”: non mi è piacciuta per niente “sta sbobba” ! Eppure sono francese, e seguo Paolo Conte da quando, rivelazione, cantò a Parigi al Théatre de la Ville più di 20 anni fà 😉
ciao. per caso sapete dove si possono ascoltare degli estratti dell’album? sarà un’eresia per voi appassionati…ma prima di prenderlo vorrei sentire qualcosa… Elegia mi aveva deluso e sono un po’ a corto di money…
Ciao! Fedra
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Paolo Conte, è in piena fase di transito.La cosa gia di per se è ragguardevole se pensiamo agli anni del nostro avvocato. Altri alla sua età si sarebbero limitati a rimanere sul mercato vivendo di rendita, provando a restare gli stessi, forse senza riuscirci…ma comunque raccogliendo sino alla fine il credito di arte accumulatasi abbondante in tutti questi anni.
Paolo no…lui è artista come pochi ne esistono ancora, e come tale ha capito che i percorsi dell’arte non rispondono a leggi di mercato, o di marketing.
E’ evidente in lui una fase di transito importante, nella quale un prezzo da pagare è stato Elegia, a mio avviso non l’album più brutto, ma il meno ispirato.
Adesso Conte la nuova strada la ha trovata…il prossimo sarà ancora meglio…se possibile, visto che questo, dopo una settimana di ascolto è gia quasi tutto digerito.
Questa nuova strada è ardita, coraggiosa, artisticamente appassionante…ma non rischiosa…no…Conte oramai conta a livello mondiale su un uditorio maturo e consapevole…pronto e disponibile a farsi prendere x mano verso nuovi luoghi che solo l’avvocato conosce.
con qualche giorno di ritardo ringrazio tutti coloro che sono passati a leggere questo post e che hanno voluto lasciare una testimonianza.
credo che a sciogliere qualche nodo dubbioso e qualche questione possano direttamente intervenire le parole che Paolo Conte ha rilasciato a Silvia Boschero nell’intervista per RadioUno Village.
ascoltatela perché dice assai sulla statura di un artista prezioso per questo nostro misero panorama culturale italiano.
la si può ascoltare qui!
poi dovrei porgere le mie scuse a Enrico Porro che ha lasciato un suo commento che il ferreo wordpress ha stabilito come spam.
di spam non si trattava, anzi.
e allora per porre (piccolo) rimedio copio e incollo la mail che mi ha inviato.
“Ciao, mi sono emozionato così tanto leggendo sul tuo blog la recensione di
psiche che mi sono permesso di riproporla ai lettori del mio blog:
http://chicco1963.blogspot.com
Complimenti e grazie.
Enrico.”
grazie anche a lui
cercavo note critiche sul’album da linkare sul mio blog oltre a quele ufficiali.
Sei limkato alla news e sono d’accorodo con te sull’approccio con cui hai buttato giù le note.
D’altronde sei un appassionato e il tuo non potrà mai essere un ascolto da novizio, sai cosa intendo no?
Auguri
Mauro
Per cortesia…non chiedete ad un personaggio come Paolo Conte di ripetersi…Altrimenti sembrate dei ballerini che aspettan su una gamba…l’ultima carità di un’altra rumba…No…No…bisogna bere da questa benefica fonte l’acqua chiara limpida fresca che è in grado di sgorgare con un’eleganza d’altri tempi e la modernità delle contraddizioni dei tempi nostri…Io preferisco starmene qui sotto il mio bovindo a bere quest’acqua al tamarindo,quest’album è veramente chic e ambizioso come un sofà di cretonne…
beh, che dire…effettivamente mi trovo d’accordo con molti di voi sull’importanza del fatto che un artista come lui si rimetta ancora una volta in gioco nel vero senso della parola; poi che ci siano alcuni brani che davvero non riesco a digerire fino in fondo (omicron, danza della vanità, la stessa velocità silenziosa e intimità), tutto sommato preferisco doverlo dire di un album come questo, piuttosto che di un album che rappresenti ancora appunto quell’ultima carità di un’altra rumba; epperò, condivido con certi di voi una certa nostalgia di jazz,boogie e rumba; ma preferisco che sia nostra, questa nostalgia, che sua, non so come spiegarmi. Nessuno di voi, se non sbaglio, ha però accennato al tour, e a come secondo voi si porrà quest’album nella scaletta, quanti spazi si prenderà e quanti lascerà al classico.. io, a occhi chiusi, ho provato a sognare una scaletta, non so quanto realistica:
1) psiche
2) il quadrato e il cerchio
3) alle prese con una verde milonga
4) sudamerica
5) lupi spelacchiati
6) gong oh
7) via con me
8) intimità
9) sandwich man
10) l’amore che
11) parigi
12) sotto le stelle del jazz
13) cuanta pasion
14) come mi vuoi
15) ludmilla
16) come dì
17) genova per noi
18) luxury bound (nessuno mi ama)
19) diavolo rosso
20) novecento
21) gli impermeabili
22) sparring partner
23) big bill
24) hemingway
25) berlino
Bel gioco!
Una scaletta plausibile, non ideale ma buona:
Primo tempo:
1-Hemingway
2-Aguaplano
3-L’amore che
4-Come-di
5-Sotto le stelle del jazz
6-Intimità
7-Velocità silenziosa
8-Via con me
9-Alle rese con una cerde milonga
10-Così o non così
Secondo tempo:
1-Dancing
2-Reveries
3-Bella di giorno
4-Parigi
5-Schiava del politeama
6-Leggenda e popolo
7-Diavolo rosso
8-Max
9-Berlino
10-Impermeabili
Bis:
Eden
Danza della vanità
Sicuramente tra i bis ci sarà via con me
piacevole il gioco della scaletta. così come le parole di Gabriele. sensate e argute.
fra non molto il tour prenderà il suo avvio e la scaletta magicamente si rivelerà a noi.
mi piacerebbe se i primissimi che l’ascolterenno vorranno renderci edotti della veridicità, o meno, delle ipotesi di Gabriele e di aguaplano72.
io attendo Reggio Emilia. 2 dicembre mi pare.
attendo con ansia, certo…
e magari un giorno racconterò una storia di molti anni fa che riguarda Paolo Conte e due ragazzi con un’idea stramba. uno di quei due ero io.
Incrociando il nuovo album con l’ultimo concerto italiano realizzato da Paolo Conte (nell’agosto scorso), la nuova scaletta potrebbe essere pressappoco così:
PRIMO TEMPO
1) Hemingway
2) Il quadrato e il cerchio
3) Colleghi trascurati
4) Gli impermeabili
5) Intimità
6) Come di
7) Sotto le stelle del jazz
8) Via con me
9) Dancing
10) L’amore che
SECONDO TEMPO
1) Bartali
2) Chi siamo noi?
3) Velocità silenziosa
4) Chiamami adesso
5) Velocità silenziosa
6) Alle prese con una verde milonga
7) Ludmilla
8) Max
9) Diavolo Rosso
10) Silvery Fox
BIS
1) Danza della vanità
2) Via con me
Ehehe ho messo 2 volte Velocità silenziosa… Dovendo toglierne una, spero in Aguaplano…
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Ragazzi, dato che siamo in tema: vorrei elencare qualche brano che presumo il Maestro non abbia mai eseguito dal vivo chiedendovi la vostra opinione:
1. Elisir
2. Inno in re bemolle
3. Architetture lontane
4. Brillantina bengalese
5. Arte
6. Troppo difficile
Anche “Chi siamo noi”, “La frase”, “L’incantatrice” e altri brani che al momento mi sfuggono è una vita che non li interpreta più e comunque sono stati eseguiti assai troppe poche volte… Che ne pensate?
In alcuni casi può trattarsi di problemi di orchestrazione: un “blue tango” richiede una nutrita sezione di archi… per il resto?
A me è quasi venuto il dubbio che forse non siano tra i preferiti del Maestro…
In sostanza, condividete il valore dei brani citati o no?
Grazie
a me invece questo Conte rifinito e ultraraffinato(in apparenza) non piace molto,nel momento in cui il testo diventa spesso ermetico ma piu’ che altro spesso da’ l’ideo di un bell’esercizio di calligrafia molto lontano dalle storie di un tempo.
ma piace ancora meno la musica,raffinata si’,(bello il contrabbasso)ma come rivestita di un patina di freddo che luccica senza colpire a fondo. fanno eccezione per quanto mi riguarda la opening track.elusiva e ammaliante e ludmila,unico brano che graffia qualche brivido.
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aggiorno e appunto fra le tante visite.
se qualcuno fosse incuriosito e preferisse un preascolto ad un acquisto ecco dove recarsi…
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Ciao a tutti,
avrei bisogno di un aiuto, se possibile.
A novembre andrò al concerto di Conte a roma, qualcuno saprebbe dirmi la scaletta dello spettacolo?
Grazie (e complimenti a Borguez).
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Mi sono perso l’intervista diP.Conte del disco Psiche fatta su radio rai1 qualcuno me la può recuperare? Sapete se esiste un’altra intervista da qualche parte. Album bellissimo questo e la cantata “Leggenda e popolo” mi commuove e mi ha fatto scoprire Maria immacolata diversamente dai soliti canoni e per la prima volta l’ho sentita dentro me. Grazie maestro.
Salvio, ho appena visto che è stato rimosso il link dell’intervista e non so esattamente come poterti aiutare. quello che ti posso dire è che l’intervista appare stampata anche sull’ultimo numero di BlowUp di novembre in edicola. è praticamente la trascrizione esatta delle parole che Conte ha rilasciato a Silvia Boschero, che ne è l’autrice.
in mancanza d’altro….
grazie della visita,
a presto
Io sono stata ieri al concerto ma purtroppo e da poco che lo ascolto. qualcuno che ci e stato sa dirmi la scaletta?
buongiorno a tutti
a riscontro delle mie previsioni, avendo assistito allo spettacolo al Sistina proprio ieri, volevo scrivere che nickdamone75, io e Gabriele siamo stati abbastanza bravi nel formulare la scaletta specie nickdamone75 che ne ha prese ben 14 (io 13 e 11 Gabriele).
No darò la scaletta per non guastare la sorpresa a chi deve ancora assistere alle prossime date. Il concerto è stato molto bello…
Un saluto!
io attendo martedì prossimo per vederlo a Reggio Emilia, anche se alcune indiscrezioni mi sono già giunte dal concerto romano. magari poi annoterò qualcosa qui o in nuovo post.
nel frattempo direi ad aguaplano72 di rispondere cortesemente a Grazia, a colei che si dichiara novizia dell’arte del nostro caro avvocato. oppure lo farò io, o lo faremo noi, o chi vorrà!!!
a presto
vista l’autorizzazione del padrone di casa darò la scaletta sperando di non dispiacere a chi pur tentato vorrebbe non fosse rovinata la sopresa:
Primo tempo:
1- Il quadrato e il cerchio
2- Sotto le stelle del jazz
3- Come di
4- Alle prese con una verde milonga
5- Bartali
6- Bella di giorno
7- Gioco d’azzardo
8- Gli impermeabili
9- Lo zio
10- L’amore che
Secondo tempo:
1- Velocità silenziosa
2- Madeleine
3- Dancing
4- Chiamami adesso
5- Genova per noi
6- Via con me
7- Berlino
8- Max
9- Diavolo rosso
10- Eden
Bis:
Cuanta passion
Via con me
Sono stato al concerto al Sistina,molto bello,oserei dire appassionante come al solito,ma anche sorprendente come al solito…mi è piaciuta molto l’intro di Bartali,lenta,struggente,sassofonistica,mentre la cantava mi ha fatto pensare ad un sax baritono Conn vintage,un “naked lady del 1955” per esempio, ricchissimo di armonici,questo Conte con la voce da “orso magico” mi trascina sempre sempre via…mi fa tornare in mente i bei momenti,le mie inquietudini,i viaggi,tutte le mie bugie,e tutte le mie verità,certi pezzi mi fanno arrivare nei miei più profondi recessi dell’animo,laddove si ramificano le più mostruose vegetazioni del pensiero,poi…improvvisamente…un “ponentino” tiepido arriva e tomo tomo mi riporta alla mia frivolezza,a tutta la mia immaturità,alla ineluttabile consapevolezza della mia inaffidabilità…la scaletta è stata molto gradita,lo sentivo che non avrebbe suonato molti pezzi dell’ultimo lavoro…e non mi è dispiaciuto affatto…un’ultima cosa che volevo dire è che Paolo Conte mi fa tornare in mente sempre tutte le mie donne del passato quando vado ad un suo concerto…strana sensazione…ancestrale,ermetica,metafisica,surreale…poi…quando si riaccendono le luci…piano piano…piano piano…guardo negli occhi il mio amore…e tutto si ripristina,tutto svanisce,evapora e sento per un pò l’odore mischiato al mio di tutte le mie ex fidanzate…che strano…
apprezzo assai il commento di costantino spineti, divertente e profondo e pure condivisibile. non più tardi di domani giungerò a Reggio Emilia per assistere nuovamente all’ennesimo concerto di Conte (ho un po’ perso il conto) e si rinnoverà l’emozione e saprò già che qualcosa di inatteso mi sorprenderà.
ne parlerò, me lo riprometto….
a presto, dunque e grazie a tutti coloro che hanno voluto lasciare qui una loro gradita testimonianza.
AAhhAAhh…Finalmente ti ho beccato,maledetto Costantino Spineti,sapevo che ti avrei pizzicato da queste parti.Mi scuso anticipatamente con tutti gli ospiti del blog,ma la soddisfazione di fare una piazzata a questo infingardo,teatrante,sciorinatore di complimenti inutili,sciupafemmine da strapazzo e playboy latinlover dei miei stivali più sporchi è stata troppo forte,purtroppo non ne ho avuto mai ancora l’occasione,ma non ti preokkupare…non mankerà…e non mankerò…anche se so che sei sempre in giro come un uccello di bosco,prima o poi mi capiterai a tiro,te e il tuo uccello di bosco.Anche se ormai è passato molto tempo,non dimentico….io! kiedo ancora scusa a tutti quanti,ma è più di un anno che cerco di dirglielo e non volevo perdere l’occasione.Addio Costa…anzi…al diavolo Costa.
oddio, che succede?
dite sul serio?
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il resto è tutto da scimpanzè…
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Ciao volevo segnalare questa intervista fatta a Paolo Conte
Paolo Conte intervistato da Alessandra Cicalini
… Essere nato nel giorno in cui i Re Magi fecero visita a Gesù Bambino deve averlo condizionato, almeno un pochino. Perché Paolo Conte sembra proprio il tipo che dà peso alle coincidenze e alle date …
Dal Blog di Stannah “Muoversi insieme”: http://blog.muoversinsieme.it/archive/2008/12/19/paolo-conte-e-il-tempo-ah-che-rebus.html
Paolo Conte intervistato da Alessandra Cicalini. Seconda parte
grazie a gioele per la segnalazione.
e ad Alessandra Cicalini per l’intervista.
e auguri a Paolo Conte, naturalmente.