Sam Amidon e Thomas Barlett sono due amici di infanzia. si conoscono dall’età di 7 anni. sono cresciuti insieme ad Harlem, NY, ma sono bianchi come il latte. l’esperienza comune nei Doveman e poi separatamente e diversamente in altri gruppi fino alla decisione di dedicarsi ad un loro amore comune, l’Appalachian folk music! ripescare, rileggere e reinterpretare alcune vecchie canzoni rubate dal tesoro che Alan Lomax e Harry Smith svelarono all’America nel bel mezzo del secolo scorso.
canzoni amate e suonate nella solitudine di una casa, approcciate con lo spirito folk e registrate come abbozzi nei silenzi notturni. l’idea acustica e lo-fi (ma solo negli intenti) e la voglia di lucidare vecchie melodie e rispolverare e scomodare vecchi interpreti e storie affondate nell’immigrazione coloniale americana. ne è nato un disco lieve e leggero per l’etichetta Plug Research, un disco che porta come titolo una strofa di un traditional, ma nella quale non è difficile intuire una dedica ad un presidente (finalmente) uscente.
Sam Amidon alla voce, chitarra acustica e banjo. Thomas Bartlett al piano e tastiere, altre chitarre e percussioni, wurlitzer e quel tocco di elettronica che insondabilmente pare indispensabile per cristallizare quelle canzoni e trasporle in un tempo diverso e altro. e poi inaspettatamente (ma in pochi se ne accorgeranno) una cover dei Tears For Fears (Head Over Heels) a insinuare quel tocco di insensatezza che pare pervadere tutto il disco, una strisciante follia e sanissima esuberanza giovanile che non è difficile intuire nei video che Amidon ha messo in rete assieme a questo…
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=mmZCsOnbMiY]
non vorrei aggiungere altro, non mi dilungherei nel descrivere le canzoni o il disegno segreto di un disco che sta già diventando indispensabile e che guardo insinuarsi prepotente fra i miei ascolti. diciamo che è un consiglio ed insieme un’annotazione da aggiungere alle belle sorprese di quest’anno, una lievità che fa bene ed una spiritualità che concilia. se poi sarà necessario parlarne ulteriormente, beh… io sono qua…
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=z_CoYyxxV24]
Stai veramente parlando di un disco del 2007 ?!?
me ne occuperò personalmente…
grande pezzo e bel video (il secondo).
madò!!!
pare piaccia…ne son lieto!
mi pare proprio di parlare di un disco del 2007, almeno così risponde la rete alle mie domande…disco minore e silenzioso certo, ma forse per questo ancor più intrigante!
sta girando un po’ troppo ininterrotamente…
Bisogna fare in modo che giri anche da me. Non riesco a trovarlo………….
(sono stato abbastanza esplicito?)
chiedi e ti sarà dato!
provvederemo come sempre…
tieni in tasca quella chiave, porta con te un cd intonso o attendi misericordioso la provvidenza!
o cominciate a risparmiare per comprare il cd.
sam amidon ve ne sarà grato.
ma quasi quasi rispondo a Mr.Crown….
sono al mondo da abbastanza tempo per poter affermare con cognizione di causa che l’industria discografica tutta si dovrebbe sentire in dovere di ringraziarmi per tutto l’argento profuso nelle loro tasche in tanti anni di militanza come acquirente di dischi. non mi pare l’abbia mai fatto e del resto non l’ho mai richiesto esplicitamente.
molti anni dopo, e malgrado il mio volere, nascono nuove forme di supporto fonografico e una maniera tutta nuova di fruire la musica. a fatica e forzando la mia mentalità mi sono adeguato alle nuove modalità sperando in esse come portatrici di una proficua rivoluzione (per tutti, si intende) nei modi, nei prezzi, nei tempi e nella produzione.
il baraccone discografico non pare abbia compreso o ben gestito la questione e i dischi non costano certo meno (in proporzione) di molti anni fa, ma nel frattempo chiunque ha la possibilità di accedere ad un giardino dell’Eden dove su ogni albero si possono staccare i frutti desiderati…
non mi sento colpevole, e a Sam Amidon dico di venirsi a fare un giro dalle mie parti così gli offro una birra. per quanto riguarda il suo conquibus, credo venga in qualche modo pagato o che abbia un tornaconto… se poi ciò che fa piace sono felice per lui! anch’io credo di fare bene il mio lavoro e per questo percepisco uno stipendio, mi pare che siamo pari…
Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane,
ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame.
Fabrizio De André
non mi sono ancora adeguato e assestato
“alle nuove forme di supporto” ma una bella
abbracciatona possono darla pura a me!
tralascio le polemiche speciose sui soldi a noi “rubati”
quando il monopolio ci rendeva dipendenti
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