mi accingo a disquisire di quisquiglie, piccolezze, spigolature e curiosità.
ma non posso esimirmi dal farlo e a maggior ragione oggi 2 dicembre, mentre sto per partire per raggiungere Reggio Emilia per assistere al concerto di Paolo Conte.
perché proprio di Conte si tratta, ma per vie traverse e forse impervie. ed è per questo che chiedo aiuto ai tanti che hanno dimostrato interesse e passione per l’artista astigiano, che sono giunti a questo blog e hanno lasciato testimonianza quando mi permisi di raccontare a mio modo Psiche. so che mi potranno aiutare!
provo a spiegarmi…
assecondando la mia passione per le canzoni della prima metà del secolo scorso, mi imbatto in un disco curioso e a suo modo interessante.
Chansons Coloniales & Exotiques (1906-1942), doppia antologia di canzoni francesi del periodo coloniale con 48 canzoni rubate al fonografo, al varietà e all’operetta. vere e proprie delizie per curiosi ed appassionati (qui e qui per chi volesse). e mentre lo ascolto casalingo in altre faccende affaccendato mi accorgo che la mia attenzione è rapita improvvisamente da una di queste canzoni in particolare.
nel primo dei due dischi, la traccia numero 4 si intitola Viens Dans Ma Casbah ed è interpretata da Alibert assieme a Les Rivers Cadets et Rellys. 1933 la data. eccola…
la canzone proviene dall’operetta Trois de la Marine con parole di René Sarvil e musiche di Vincent Scotto. l’interprete Alibert (Henry Alibert) celebre interprete della canzone marsigliese. il testo è un divertente pasticcio di sonorità magrebine riprodotte onomatopeicamente, non senza quel substrato razzista che in fondo in qualche modo dovette riguardare il colonialismo. ma è pur sempre una canzonetta.
e Paolo Conte cosa c’entra?
pensando come possibile l’eventualità che Paolo Conte abbia potuto ascoltare queste canzoni (e questa in particolare) e risaputa la sua passione per il periodo musicale e per tanti esotismi europei in genere, io mi chiedo se una certa assonanza, una certa melodia e comunque una certa maniera di gigioneggiare con la voce possano esser stati carpiti da Conte e trasportati nelle sue canzoni.
riascoltando la canzone io intuisco quasi chiaramente (fra il 24 e il 40 secondo) un riferimento a due diverse canzoni di Conte. non lo chiamerei plagio perché questo non è. ma è qualcosa di molto più che riconoscibile. sto sbagliando?
chiedo a chi vorrà un parere, a chi riconoscerà qualcosa di riconoscibile una voce oppure solamente una smentita. ora parto per Reggio Emilia per incontrare di persona l’avvocato mentre un temporale fa dei grandi gesti grigi. e poi se ne riparlerà. a presto…
caro borg,
stò rimuginando da mezz’ora suLla seconda delle due
mumble mumble
‘chè la prima sui 24″ c’è tutta:
Za za za za zazazaza zà !
elle aime danser
elle aime changer
elle aime flirter…
[QUADRILLE]
ma l’altra,
aspett, spett,
torno lì,
mumble mumble…
umhhh
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